Il biotestamento è legge
Il biotestamento è legge. L’Aula del Senato ha infatti dato il via libera, con 180 voti favorevoli, 71 contrari e 6 astenuti, al ddl n. 2801, in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento. “#Biotestamento Dal Senato via libera a una scelta di civiltà. Un passo avanti per la dignità della persona”: così scrive su twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Sempre su twitter, scrive la presidente della Camera Laura Boldrini: “L’approvazione definitiva della legge sul #biotestamento è un importante e positivo atto di responsabilità del #Parlamento. D’ora in poi i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari saranno meno soli in situazioni drammatiche”.
“Il #biotestamento è legge! Grazie a Welby e a chi ci ha creduto!! Ci vogliamo bene 🙂 Prossima tappa: #EutanasiaLegale per essere #LiberiFinoAllaFine”: così scrive su twitter Marco Cappato, che sta affrontando un processo per aver aiutato DJ Fabo ad andare a morire in una clinica svizzera. L’associazione Luca Coscioni ringrazia sul social network tutti coloro che hanno portato avanti questa battaglia: “Grazie ai parlamentari per questo voto, grazie a Piergiorgio Welby, grazie a DjFabo, grazie a tutti coloro che hanno lottato con noi fino alla fine”, twitta l’associazione.
Con la legge vengono dunque introdotti consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento. Come sintetizza l’Ansa, l’articolo 1 prevede che nel rispetto della Costituzione, nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Viene “promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato” e “nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari”. Per i minori il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, “tenuto conto della volontà della persona minore”.
La legge prevede, all’articolo 3, che “ogni persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso Disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali”. Le disposizioni anticipate di trattamento sono revocabili e sono vincolanti per il medico.
Notizia pubblicata il 14/12/2017 ore 16.03