Migranti, Ismu: 2016, aumentano gli sbarchi di minori non accompagnati
I grafici non sono freddi, se si pensa che dietro quelle coordinate ci sono persone. In questo caso, vittime in mare. Uno dei grafici pubblicati dalla fondazione Ismu e relativi alla crisi migratoria in Italia e in Europa fa vedere l’andamento dei morti nel Mediterraneo fra il 2010 e il 2016. Il grafico si impenna in modo impressionante nel 2016: l’anno appena trascorso ha contato 5022 migranti morti o dispersi nelle acque del Mediterraneo. Erano 3771 nel 2015, 3500 nel 2014, 600 nel 2013, 1500 nel 2011. Lo scorso anno sono stati il 75,8% dei migranti che hanno perso la vita in tutte le rotte migratorie mondiale. Non sono numeri: sono persone. Erano persone.
E c’è un altro dato che emerge con forza dalla Fondazione Ismu, insieme al record degli sbarchi di migranti in Italia: l’aumento considerevole di sbarchi di minori non accompagnati, bambini e ragazzi che affrontano le insidie di viaggi lunghi e pericolosi e che arrivano soli, esposti più degli adulti a una marea di pericoli e a rischio sfruttamento. Nel 2016 i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia sono stati oltre 25mila, un numero più che doppio rispettoal 2015 quando arrivarono via mare 12.360 minori soli. I minori non accompagnati nel 2016 rappresentano il 14% di tutti gli arrivi via mare, mentre erano l’8% nel 2015 e il 7,7% nel 2014.
Gli altri dati dicono che nel 2016 l’Italia “ha raggiunto un nuovo record per quanto riguarda gli sbarchi di migranti: sono oltre 181mila gli arrivi via mare registrati nell’anno, cifra superiore quindi a quella raggiunta nell’anno 2014 che ha contato 170mila arrivi, e a quella del 2015 (154mila)”. Gli sbarchi sono aumentati del 18%. I dati annuali dicono che, fra gli arrivi nel Mediterraneo, degli oltre 361mila migranti giunti via mare in Europa la metà è approdata sulle coste italiane, il 48% degli sbarchi è avvenuto in Grecia (174mila arrivi), mentre sono stati 8.826 i migranti sbarcati in Spagna. L’impatto sul sistema di accoglienza italiano è considerevole: al 31 dicembre 2016 risultavano presenti oltre 176mila migranti. E un altro dato fa pensare: oltre il 77% dei migranti è ospitato in strutture di accoglienza temporanee – con tutti i problemi che ne derivano – solo il 13,5% nel sistema Sprar e il 18,8% nei cosiddetti hotspot e centri di prima accoglienza presente nelle regioni di sbarco.
“Anche sul fronte delle richieste di asilo – dice la Fondazione Ismu – è record per il nostro Paese: nei primi dieci mesi del 2016 sono state presentate in Italia oltre 98mila domande di asilo, il numero più altro registrato negli anni. Nell’85% dei casi le domande sono presentate da uomini; 4.168 le richieste fatte da minori stranieri non accompagnati. Circa un terzo dei richiedenti proviene da due Paesi: Nigeria (oltre 20mila domande in dieci mesi) e Pakistan. Nello stesso periodo le Commissioni Territoriali hanno esaminato 76mila domande, e per ben il 62,5% dei casi l’esito è stato negativo (nel 2015 la percentuale di dinieghi è stata del 39%)”. I dati Eurostat relativi al 1 ° semestre 2016 sulle richieste d’asilo nell’Unione europea dicono che le domande presentate sono state oltre mezzo milione – il 61% dei casi presentate in Germania, mentre l’Italia con 49 mila richieste è al secondo posto. Nell’insieme dei Paesi UE i richiedenti asilo sono soprattutto siriani, afghani e iracheni.
Ultimo dato da prendere in considerazione per inquadrare il fenomeno migratorio: 1 persona su 113 nel mondo è costretta alla fuga e le migrazioni forzate hanno raggiunti il livello più elevato di sempre, secondo quanto denunciato dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati.