Pirateria digitale, nell'Ue i cittadini accedono a contenuti illegali online 10 volte al mese

Pirateria digitale, nell'Ue i cittadini accedono a contenuti illegali online 10 volte al mese (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Nell’UE la pirateria digitale rimane elevata, ma non è aumentata nel 2023, attestandosi a 10 accessi mensili per ogni utente di internet. Questa tendenza risulta evidente in tutte le categorie di contenuti online, ad eccezione delle pubblicazioni, che hanno visto un calo della pirateria, e della musica, che è stata interessata da un incremento rispetto all’inizio del 2023.

È quanto emerge da uno studio dell’EUIPO «Online Copyright Infringement in the European Union: Films, Music, Publications, Software e TV, 2017-2023» (Violazioni online del diritto d’autore nell’Unione europea: film, musica, pubblicazioni, software e TV, 2017-2023), che ha riscontrato che la metà degli accessi degli utenti di internet europei a contenuti piratati riguarda contenuti televisivi (cinque volte al mese).

Sempre secondo lo studio, considerando la pirateria digitale nel suo complesso, i tassi degli utenti di internet che accedono a contenuti illegali sono inferiori alla media dell’UE in Austria (8,9), Spagna (8,5), Polonia (8,3), Romania (7,9), Germania (7,7) e Italia (7,3).

Pirateria digitale, alcuni dati

Secondo il report EUIPO lo streaming è il metodo più comunemente utilizzato per accedere a contenuti piratati. Lo streaming illegale ha evidenziato, infatti, un aumento del 10 % delle visite a siti web pirata per servizi IPTV nel 2023. Lo studio stima che fino all’1 % degli utenti di internet dell’UE potrebbe essersi abbonato a servizi IPTV illegali in soli due anni, senza considerare gli utenti che si erano abbonati prima del 2022.

Lo studio ha rilevato anche una notevole preferenza tra gli utenti di internet per l’accesso a musica e pubblicazioni piratate tramite dispositivi mobili. Tuttavia, per accedere a contenuti televisivi illegali, gli utenti sono più inclini a utilizzare un computer fisso.

“È indispensabile affrontare le cause profonde di questo comportamento, che spesso risiedono in un accesso insufficiente a contenuti legali a prezzi abbordabili e nella necessità di una maggiore sensibilizzazione del pubblico sulle conseguenze della pirateria”, ha commentato João Negrão, Direttore esecutivo dell’EUIPO.

“Aspetti economici e sociali quali la disuguaglianza di reddito, la disoccupazione giovanile e la percentuale di giovani tra la popolazione sono stati individuati come fattori alla base della pirateria”, sottolinea lo studio, suggerendo che “livelli più elevati di disuguaglianza di reddito e una popolazione giovanile più numerosa sono correlati a maggiori livelli di pirateria”. Per contro, “un PIL pro capite più alto e una maggiore conoscenza delle offerte legali di contenuti sono associati a tassi di pirateria più ridotti”.

Le tendenze per le diverse tipologie di contenuto

La pirateria cinematografica – spiega l’EUIPO – è scesa a 0,71 accessi per utente, prevalentemente tramite streaming, che rappresenta il 74 % dell’attività. Un PIL pro capite più elevato è associato a una pirateria cinematografica più limitata, mentre una popolazione più giovane e una disoccupazione giovanile più elevata ne favoriscono l’aumento. I risultati indicano che una maggiore conoscenza delle offerte legali e un numero superiore di canali televisivi contribuiscono a ridurre i tassi di pirateria.

La pirateria musicale, invece, è aumentata lievemente a 0,64 accessi per utente, laddove il ripping (o download di contenuti in streaming) costituisce il metodo principale. Fattori come la disuguaglianza, la demografia giovanile e l’atteggiamento nei confronti della pirateria sono legati a maggiori livelli di pirateria musicale.

La pirateria delle pubblicazioni è rimasta stabile a 2,7 accessi per utente. Il download rappresenta il metodo principale, mentre i manga sono la tipologia di contenuti più piratata, soprattutto su dispositivi mobili. La pirateria di software è cresciuta del 6 % (con 0,88 accessi per utente al mese) e, nella fattispecie, i giochi per dispositivi mobili costituiscono la categoria principale.

Infine, per quanto riguarda gli eventi sportivi in diretta, la pirateria è cresciuta nel periodo 2021-2023, con 0,56 accessi per utente alla fine dello scorso anno, mostrando una relazione complessa con il PIL pro capite. La disuguaglianza sociale e gli atteggiamenti nei confronti della pirateria sono fattori ricorrenti che influenzano la pirateria per tutti i tipi di contenuti.

La lotta alla pirateria online nell’UE

L’EUIPO ricorda che la Commissione europea ha adottato, in materia, due raccomandazioni: una sulla lotta alla pirateria online degli eventi sportivi e di altri eventi in diretta, che ha istituito una rete di autorità amministrative nazionali dedicate, e un’altra sulla lotta alla contraffazione, attraverso una maggiore applicazione delle norme e una maggiore sensibilizzazione, a cui l’EUIPO stessa contribuisce attraverso iniziative di divulgazione, attuazione e monitoraggio.

Inoltre, per combattere la pirateria vengono attuati anche interventi di sensibilizzazione, volti a creare le condizioni affinché i consumatori possano trovare contenuti digitali disponibili legalmente. Lo strumento Agorateka dell’EUIPO aiuta gli spettatori a individuare offerte legali di contenuti online, tra cui eventi sportivi.


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