Polveri sottili, Altroconsumo: 3 italiani su 4 vivono in un territorio inquinato
Allarme per la concentrazione di polveri sottili, Altroconsumo: tre italiani su quattro vivono in un territorio inquinato. Le situazioni più gravi a Cremona, Monza, Milano, Mantova e Padova
Nuovo allarme per la concentrazione delle polveri sottili in Italia. Un’analisi condotta da Altroconsumo rivela che 58 città superano i limiti di riferimento. Dai rapporti 2023 emerge una concentrazione di polveri sottili nelle aree del settentrione italiano. Infatti, al primo posto appare la provincia di Cremona seguita da Monza, Milano, Mantova e Padova. Tuttavia, non va meglio a Roma in cui i livelli di inquinamento sono ancora alti. Tutte le 13 centraline Arpa superano i limiti previsti, le zone più calde sono largo Preneste e corso Francia con 69 mg di PM10 e via Tiburtina con 54 mg. La situazione appare ancor più preoccupante per il futuro poiché si prevedono rischi del 76% di PM10 nelle città italiane.
66 mila morti premature a causa del particolato
Ma quali sono nello specifico gli agenti inquinanti che attanagliano il nostro paese?
Emerge prima di tutto il particolato (PM10),la cui sigla deriva dall’inglese Particulate Matter con il numero 10 che indica il diametro della particella tossica. Il PM10 è chiamato anche frazione toracica in quanto raggiunge la gola e la trachea passando per il naso. Inoltre, le particelle più piccole di particolato (PM2,5) arrivano nella profondità dei polmoni e attaccano i bronchi.
A questi si aggiungono il black carbon (nato dalla combustione incompleta di PM2,5) e gli ossidi di azoto. Il particolato è la particella più tossica per la nostra salute, ricorda Altroconsumo. Infatti l’European Respiratory Society rileva un incremento del 24% riguardo malattie cardiovascolari causate dall’inalazione di PM10 e PM2,5.
La Commissione europea ricorda, inoltre, che l’Italia detiene un triste primato, quello di paese Ue con maggior vittime legate allo smog. Ogni anno l’inquinamento da polveri sottili, sostiene Bruxelles, provoca nel nostro paese più di 66 mila morti premature rendendo l’Italia il paese Ue più colpito da mortalità legata al particolato. In termini di mesi di vita persi, questo significa che l’inquinamento accorcia di 10 mesi le nostre aspettative di vita. Il rischio aumenta di gran lunga al Nord con 14 mesi in meno.
Traffico e riscaldamento delle case le principali cause
Dall’analisi di Altroconsumo emerge che le fonti di inquinamento principali sono il traffico e il riscaldamento delle case. Lo spostamento dei veicoli a motore aumenta la quantità di particelle tossiche nell’aria e non riduce l’emissione di gas serra. Il settore dei trasporti influisce di un quarto sull’inquinamento italiano ed europeo.
L’alto tasso di motorizzazione colloca l’Italia al secondo posto tra i paesi con il maggior numero di autovetture per abitante. Per di più il bel paese è l’unico ad aver aumentato il numero delle emissioni dal 1990.
Nel settembre 2023 il Parlamento europeo ha adottato nuove misure legislative per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050. La normativa prevede più punti di campionamento nelle città con alta concentrazione di particelle ultrafine, carbone nero, mercurio e ammoniaca. Dunque, cosa fare per ridurre la produzione di particolato e altre sostanze inquinanti? Nel nostro piccolo possiamo scegliere di spostarci in bici piuttosto che in automobile ma anche sostituire il nostro camino con un impianto termico solare. Attraverso accorgimenti quotidiani possiamo ridurre moltissimo i danni alla nostra salute e alle nostre città.
di Sofia Cimorelli