Riduzione dell'IVA sugli alimentari, quali prospettive per le famiglie? Lo studio di UNC

Riduzione dell'IVA sugli alimentari, quali prospettive per le famiglie? Lo studio di UNC

L’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons hanno condotto due studi per verificare gli effetti sulle famiglie di tutte le ipotesi di riduzione dell’Iva avanzate dal Governo. Secondo quanto riportato dall’Ansa, infatti, il Governo sta valutando – nell’ambito del Dl aiuti – la possibilità di azzerare l’Iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce.

Riduzione dell’Iva sui prodotti alimentari, gli effetti per i consumatori

In base allo studio realizzato dall’UNC, “Per una famiglia media, l’azzeramento dell’Iva al 4% su tutti i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, comporterebbe una minor spesa pari a 90 euro su base annua (90 euro e 3 cent). Se invece si annullasse solo quella di pane e pasta, l’effetto sulle tasche delle famiglie sarebbe pari a 10 euro e 7 cent per il pane, 5 euro a 40 cent per la pasta (fresca, secca e preparati di pasta), per un totale di 15 euro e 47 cent“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Associazione.

“Più consistente l’effetto di una riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per carne e pesce, che determinerebbe un risparmio a famiglia pari a 54 euro e 62 cent per la carne e 23 euro e 48 cent per pesce e prodotti ittici, per un totale di 78 e 10 cent“.

 

Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat

 

UNC a favore del rinnovo del bonus di 200 euro

Tuttavia, “ipotizzando l’intervento più consistente, ossia cancellazione dell’Iva al 4% su tutti i prodotti alimentari e abbassamento dal 10 al 5% per carne e pesce, il risparmio complessivo sarebbe pari a 168 euro e 13 cent, un importo inferiore ai 200 euro a famiglia previsti con il bonus”, prosegue Dona.

Tutt’altro che realistica“, inoltre – secondo Dona – “l’ipotesi che i commercianti, a fronte di un calo così basso dell’Iva, dal 4% a zero, pari matematicamente ad una riduzione del prezzo di appena il 3,846%, cambino davvero il prezzo e traslino tutto il beneficio fiscale sui loro clienti, invece di aumentare, anche solo in parte, i loro margini di guadagno. Una pia illusione!”.

“Ecco perché tra il rinnovo del bonus di 200 euro e il taglio dell’Iva finora ipotizzato, non possiamo che tifare per la prima misura, che peraltro sarebbe destinata solo ai redditi medi e bassi, invece di andare a vantaggio anche di chi non ne alcun bisogno”, conclude Dona.

Codacons: con misure sull’IVA risparmio da 180 a 300 euro a famiglia

Secondo lo studio del Codacons, l’azzeramento dell’Iva per beni primari come pane, pasta, olio e patate, e la riduzione dell’aliquota dal 10% al 5% su carne e pesce produrrebbe un risparmio medio pari a circa 198 euro a famiglia: “praticamente la stessa entità del bonus da 200 euro”, afferma l’associazione.

“Azzerare l’Iva (oggi al 4%) sul pane fresco costerebbe allo Stato 253 milioni di euro, 76 milioni di euro per la pasta, mentre dimezzare l’aliquota dal 10 al 5% su carne e pesce avrebbe un costo per le casse statati per complessivi 1,1 miliardi di euro – spiega il Codacons – Considerati gli aumenti dei generi alimentari, i cui prezzi a giugno sono saliti in media del +9% su base annua, e l’incidenza della spesa alimentare sui diversi nuclei familiari, l’abbattimento dell’Iva sui diversi generi alimentari di prima necessità produrrebbe un risparmio medio annuo che varia dai 180 euro per una coppia senza figli agli oltre 300 euro per un nucleo di 5 persone“.

“In sostanza – conclude il Codacons – i benefici determinati da un taglio dell’Iva sui generi alimentari sarebbero pari al valore del bonus da 200 euro al vaglio del Governo, e addirittura supererebbero l’importo del bonus per i nuclei più numerosi. Proprio per questo riteniamo che un taglio dell’Iva sugli alimentari sia di gran lunga preferibile a bonus a pioggia che, come abbiamo visto in passato, non migliorano le condizioni delle famiglie e non si riflettono sui consumi”.


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