Sigarette elettroniche, i pediatri: problema di salute pubblica (Foto di Ethan Parsa da Pixabay)

“Il fenomeno delle sigarette elettroniche rappresenta un problema di salute pubblica che necessita di attenzione immediata con una chiara regolamentazione della vendita e della distribuzione, educando gli adolescenti e le loro famiglie sui rischi noti e potenziali associati a questi prodotti”. È l’allarme lanciato dai pediatri, che mettono nero su bianco un’analisi sulla diffusione delle sigarette elettroniche fra gli adolescenti e denunciano il rischio dell’accettazione sociale di una pratica, il vaping, che porta rischi di salute per gli adolescenti nel presente e nel futuro.

Sigarette elettroniche, rischio per i giovanissimi

“La sfida del prossimo futuro sarà quindi quella di scongiurare il rischio di una nuova generazione di giovanissimi che veda nel fumo una consuetudine socialmente accettata, come già avvenuto nella seconda metà del ‘900, quando la lobby del tabacco fece del marketing l’arma principale per conquistare intere generazioni, e la loro salute con esse”.

È quanto si legge nelle conclusioni di un articolo, pubblicato su Pediatria Magazine a cura della Commissione Ambiente e Salute della Società Italiana di Pediatria, che spiega cosa sono le sigarette elettroniche e quali siano i rischi della loro diffusione fra gli adolescenti. Se infatti il consumo di sigarette tradizionali fra gli adolescenti è sceso, è invece aumentato il consumo delle sigarette elettroniche.

Sigarette elettroniche e dispositivi del vaping

Queste rientrano fra gli “Electronic Nicotine Delivery Systems” (ENDS), generalmente identificati come sigarette elettroniche, che “hanno rapidamente guadagnato popolarità tra gli adolescenti a partire dal 2006, anno della loro immissione sul mercato”, spiegano i pediatri.

In questo gruppo rientrano tutti i dispositivi che fanno parte del mondo del vaping, “dispositivi elettronici che forniscono nicotina simulando il fumo tradizionale senza combustione del tabacco”. Sono disponibili in varie forme, tra cui spiccano le vere e proprie sigarette elettroniche, nelle loro forme più diffuse di “heat-non-burn” e “pod-mod”.

“Gli “e-liquid” utilizzati nelle sigarette elettroniche contengono un solvente, un aroma e nicotina, ma spesso sono presenti altre sostanze, quali alcaloidi del tabacco, formaldeide e acroleina, generalmente non dichiarate, nonché noti irritanti e probabili cancerogeni – si legge sull’approfondimento dei pediatri – Sebbene la gran parte dei dispositivi in commercio contengano meno cancerogeni noti rispetto alle sigarette tradizionali, alcune sostanze nocive sono presenti in quantità persino maggiori rispetto al fumo tradizionale, in aggiunta ad altre ancora non studiate a fondo”.

Le sigarette elettroniche fra gli adolescenti

L’uso di questi dispositivi è aumentato fra gli adolescenti negli ultimi anni. Il fenomeno riguarda anche l’Italia, dove (secondo dati della sorveglianza GYTS sugli studenti di età 13-15 anni) nel 2022 è sì diminuita la percentuale di adolescenti che fuma prevalentemente/esclusivamente sigarette tradizionali dal 21% al 16% ma nello stesso tempo è aumentata la quota di chi fa uso di ENDS con una crescita che ha riguardato le ragazze.

“Infatti, l’utilizzo delle sigarette elettroniche è salito dal 18% del 2018 al 20% del 2022, con una riduzione fra i ragazzi dal 22% al 18% e un aumento fra le ragazze dal 13% al 21%; dall’indagine del 2022 emerge, inoltre, come i dispositivi a tabacco riscaldato siano attualmente utilizzati dal 14% dei fumatori adolescenti (12% tra i ragazzi e 16% tra le ragazze)”, si legge nell’articolo.

La crescita nell’uso della sigarette elettroniche è una preoccupazione per la salute degli adolescenti. C’è il rischio di dipendenza da nicotina, l’aumento del rischio di patologie respiratorie come asma e bronchite, e i pericoli a lungo termine legati a sostanze tossiche ancora poco note. Fra i rischi vengono segnalati anche “gli effetti acuti da intossicazione per l’ingestione accidentale dei liquidi contenuti nei dispositivi da parte dei bambini, a causa di un packaging spesso accattivante e colorato, nonché i danni da ustioni per esplosioni accidentali, documentate con migliaia di eventi negli Stati Uniti”.

Oltre a effetti sulla salute respiratoria, i pediatri denunciano il rischio di un aumento della dipendenza da nicotina e una riduzione della percezione del rischio che può indurre a sperimentare anche altre sostanze, sigarette tradizionali e (più raramente) stupefacenti e in generale “nuovi dispositivi”, anche perchè “…gli ENDS appaiono spesso come un oggetto di utilizzo comune tra i personaggi pubblici, rendendo forse il loro uso un mezzo di accettazione in società”, scrivono i pediatri.

La richiesta di regolamentazione

La richiesta è quella di intervenire per regolamentare vendita e distribuzione.

“Oltre alla coesione sociale e alla più facile induzione alla dipendenza, ci sono altri fattori di marketing, che spesso hanno come target di “futuri fruitori” proprio gli adolescenti, legati all’uso degli ENDS con aromi che rievocano l’infanzia. Non di minor conto la ridotta percezione del rischio dovuta alla mancanza di informazione e all’ampia disponibilità di questi prodotti online, con poche o a volte nessuna restrizione alla vendita. Sarà quindi essenziale nel prossimo futuro regolamentare la vendita e la distribuzione degli ENDS, informando giovani, medici e famiglie sui rischi per la salute associati a questi prodotti. Ciò potrebbe includere l’implementazione di limiti di età e di etichette di avvertimento sui prodotti ENDS, come già avviene da tempo per le sigarette tradizionali, impedendo inoltre l’utilizzo di sostanze aromatizzate che possano incentivarne l’uso, o forse regolandone il marketing”.

Secondo il Rapporto nazionale su tabagismo dell’ISS, Istituto superiore di sanità, oltre un terzo degli studenti fra i 14 e i 17 anni (36,6%) fuma almeno un prodotto fra sigaretta tradizionale, elettronica e tabacco riscaldato e questa percentuale è del 9,6% fra i giovanissimi fra 11 e 13 anni. Fra gli adolescenti che fumano, poi, quattro su dieci sono “policonsumatori”, cioè usano tutti i prodotti.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)