Sostenibilità energetica, Cittadinanzattiva: bene ma ancora poca informazione
Quando si parla di efficienza energetica, i cittadini italiani sembrano sapere esattamente di cosa si tratti. Il 63% afferma infatti che la sostenibilità energetica abbia a che fare innanzitutto con la diffusione sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili e con l’uso efficiente dell’energia (62,8%); seguono la disponibilità di offerte energetiche innovative (49,5%), l’affidabilità e correttezza dei fornitori (48,2%) e quindi l’accessibilità economica alla fornitura (44%). Consapevoli di cosa sia l’efficienza energetica, ma non di tutti gli strumenti e le scelte individuali che favorirebbero un uso sostenibile dell’energia.Un cittadino su due, infatti, ignora le detrazioni previste. E, di fronte alle sempre pressanti esigenze di risparmio, tre su quattro chiedono bollette comprensibili e soprattutto basate sui consumi effettivi. Cresce però la coscienza ecologista, considerato che quasi un cittadino su due sarebbe disposto a spendere di più per un’offerta energetica del tutto o in gran parte rinnovabile.
Sono questi alcuni dei risultati che emergono dalla consultazione civica promossa da Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto “SI(e)NERGIA: cittadini e imprese per la sostenibilità energetica”, presentati oggi a Roma.
“Non solo le fonti energetiche, ma anche i comportamenti e le scelte dei consumatori dovrebbero essere maggiormente “rinnovabili”, sulla base di informazioni corrette e di una sempre maggiore consapevolezza, per concorrere, in definitiva, al raggiungimento dell’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 dell’ONU, volto ad “assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
“A tal fine rimane cruciale il ruolo svolto da tutti gli attori del mercato, dalla classe politica che ne definisce le regole, all’Autorità deputata ad implementarle, agli operatori che non solo devono rispettare queste regole ma anche proporre una competizione su base virtuosa e nel pieno rispetto dei consumatori”.
Quanto i singoli cittadini possono incidere in termini di efficienza energetica con il loro comportamento? Le aziende ci credono molto, assai meno i cittadini che nel 42,6% ritengono che i loro comportamenti possano incidere abbastanza. A conferma di ciò il 46% dichiara di essersi limitato per lo più all’installazione di lampade LED e all’acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Dato interessante è che oltre il 50% dei cittadini ignora le detrazioni previste per l’efficientamento energetico. Di contro però, sembrerebbe farsi spazio una coscienza ecologista almeno tra quelli che si dichiarano interessati a conoscere la provenienza dell’energia utilizzata (67,8%) e a sottoscrivere un’offerta per la fornitura di energia prodotta esclusivamente o in maggior parte da rinnovabili, anche se non dovesse essere la più economica (45,6%).
Secondo gli intervistati i fattori critici, su cui si gioca l’affidabilità o meno del fornitore, sono proprio la formulazione di offerte chiare e trasparenti (ne è convinto il 54,6% del campione), pratiche aggressive e/o scorrette nell’acquisizione dei nuovi clienti (45,5%), un Servizio Clienti non sempre in grado di rispondere rapidamente (36,8%). A detta degli intervistati, l’accessibilità economica alla fornitura di energia presuppone bollette chiare e facilmente comprensibili (74,1%), agevolazioni/sconti per le fasce più deboli della popolazione (74,7%) e soprattutto la regolare disponibilità di bollette calcolate in base a consumi effettivi, per evitare conguagli e maxi bollette (76,8%).
Le principali criticità si riscontrano proprio nella regolare disponibilità di bollette dell’energia calcolate in base a consumi effettivi e non stimati (45,5%), nella insufficiente chiarezza e comprensibilità delle bollette (43,1%), oltre che nella carenza di offerte personalizzabili (41,3%).
Che la bolletta sia ancora un ostacolo è testimoniato anche dal fatto che quasi la metà del campione intervistato (46,8%) ammette di leggerla per intero ma di non aver chiara la composizione delle voci e i relativi importi.
Allo stesso modo, è ancora rilevante la percentuale (47,5%) di coloro che non sono al corrente del Bonus energia (elettrico e gas). E anche tra coloro che ne sono a conoscenza si sottolinea come siano tuttora inadeguate sia le misure per meglio far conoscere il Bonus (63,5%) sia gli importi destinati ai richiedenti (49%).