Prosumers, i cittadini possono contribuire alla transizione energetica dell’Europa (fonte foto pixabay)

I cittadini possono contribuire alla transizione energetica dell’Europa. Possono farlo diventando prosumers, produttori e consumatori di energia.

Un recente rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente –  Energy Prosumers in Europe – Citizen participation in the energy transition – evidenzia che cittadini, istituzioni e imprese possono aiutare a distribuire energia rinnovabile e a ridurre le importazioni di carburante diventando “prosumers” che producono e consumano energia. Azioni di “prosumption” o prosumerismo (produzione e consumo) esistono già in molte forme. E si prevede cresceranno con nuove politiche e tecnologie migliori e meno costose.

Prosumers, chi sono?

Le tecnologie rinnovabili danno nuove opportunità i cittadini perché diventino essi stessi produttori di energia e contribuiscano attivamente alla transizione energetica, evidenzia il dossier dell’EEA. Questo è possibile, ad esempio, quando le famiglie e le aziende installano pannelli fotovoltaici per l’energia solare sui loro tetti, o quando i cittadini danno vita a cooperative di energia e costruiscono la propria rete di teleriscaldamento.

Questo tipo di partecipazione attiva dei cittadini si chiama “prosumption” – parola che in italiano si potrebbe declinare con prosumerismo. E i cittadini che si impegnano attivamente nel sistema energetico vengono chiamati prosumers, per esprimere il concetto che questi cittadini sono insieme sia produttori che consumatori di energia.

Prosumers e transizione energetica

Raggiungere gli obiettivi di Parigi, ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e migliorare la sicurezza energetica della Ue richiede, prosegue il dossier dell’Agenzia europea dell’ambiente, «una drastica trasformazione del sistema energetico dell’Europa», aumentando al tempo stesso l’efficienza e la distribuzione di energia rinnovabile.

Con l’aumento della diffusione di turbine eoliche e pannelli solari, il sistema energetico diventerà più decentralizzato; riscaldamento, raffrescamento e mobilità richiedono inoltre la decarbonizzazione da attuare in modo diversi, con auto elettriche, solare termico o geotermico, nuovi vettori energetici come l’idrogeno.

Aumentare il numero di cittadini che partecipano come prosumers, spiega l’Agenzia europea dell’Ambiente, aiuterà la trasformazione energetica, poiché accelererà ulteriormente gli investimenti nella produzione di energia rinnovabile, in auto elettriche, pompe di calore e accumulo di energia.

«Da un punto di vista tecnico, quasi tutti i cittadini dell’UE possono diventare prosumer», si legge nello studio.

Prosumers, il ruolo in Europa

Naturalmente si pone un problema di riduzione delle barriere esistenti. I cittadini che vogliano diventare prosumers possono trovarsi davanti diverse sfide, dal costo del progetto alle normative di riferimento, alla mancanza di esperienza e conoscenza in campi quali tecnologia, politica, finanziamenti. I prosumer devono ancora affrontare molte sfide, inclusi costi, barriere normative o mancanza di competenze. Tuttavia, le opportunità per i prosumer stanno aumentando con lo sviluppo tecnologico e, soprattutto, un quadro politico dell’UE sempre più favorevole, dice l’Agenzia.

Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente “Energy Prosumers in Europe – Citizen partecipation in the energy transition” fornisce dunque una panoramica del ruolo dei prosumer di energia rinnovabile in Europa, compresi studi di casi su iniziative di successo. La produzione di energia rinnovabile da parte dei consumatori può offrire molti vantaggi agli individui partecipanti e alla società, dice il report dell’EEA.

Con i prezzi elevati dell’energia e l’insicurezza energetica che affliggono l’Europa, l’approvvigionamento su piccola scala offre ai cittadini un percorso per aumentare la propria indipendenza energetica. Il prosumerismo può avere benefici sociali, compreso quello di dare un senso di comunità e di empowerment. I progetti dei prosumer, col ricorso a fondi che altrimenti non sarebbero disponibili per investimenti nell’energia rinnovabili, possono dunque accelerare la transizione energetica dell’Europa verso le rinnovabili, ridurre la dipendenza dalle importazioni e contenere le emissioni di gas serra.


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