Tariffe del gas, Arera cambia l'aggiornamento, che diventerà mensile (foto pixabay)

Novità in arrivo sull’aggiornamento delle tariffe del gas. Incertezza e prezzi alti impongono nuove modalità di aggiornamento del costo della materia prima gas per i consumatori sul mercato tutelato, dice l’Arera. Cambieranno dunque il metodo di aggiornamento del costo e la frequenza di aggiornamento del prezzo, che dal 1° ottobre diventa mensile e non più trimestrale, superando l’uso delle quotazioni a termine al fine di intercettare possibili azioni di riduzione del prezzo. Ci sarà anche un tavolo di lavoro emergenziale fra Arera e Consumatori. È quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Autorità per l’energia, reti e ambiente.

«Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura – ha detto il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo».

Tariffe del gas, le novità comunicate da Arera

L’ulteriore drammatica crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l’Autorità a introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture, informa una nota stampa. Così dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela – oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa.

Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, scrive Arera, l’Autorità ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano , aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale.

Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l’Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.

L’obiettivo dell’intervento è rendere più sicure le forniture ai consumatori, minimizzando il rischio che le famiglie siano costrette a ricorrere ai servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default, pregiudicando l’intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati. L’Autorità ricorda però che servono “iniziative nazionali e internazionali per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta, come la riduzione della domanda su base volontaria e l’identificazione di meccanismi per la gestione di interventi in caso di emergenza”.

Con il nuovo metodo di aggiornamento, il valore della componente materia prima per la tutela gas verrà pubblicato sul sito dell’Autorità all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. In caso di necessità di ricalcolo dei prezzi rispetto a quanto fatturato, i venditori dovranno darne opportuna informazione in bolletta (come previsto dalle regole della Bolletta 2.0), ma anche creare un’apposita sezione sul proprio sito internet per spiegare, in maniera chiara e comprensibile, il motivo del ricalcolo e la modalità di determinazione dei prezzi.

L’Autorità, conclude la nota, “ha inoltre deciso di attivare un tavolo di lavoro emergenziale che vedrà il pieno coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori, che avrà tra i primi compiti quello di definire ulteriori forme di comunicazione e informazione, per rendere l’intero processo il più trasparente ed efficace possibile”.

 

Oggi la relazione annuale dell’Arera. “Ad oggi non evitabile un alto livelli dei prezzi” (fonte foto: pixabay)

 

Tariffe del gas, cosa pensano le associazioni

La reazione dei Consumatori di fronte alla comunicazione, e all’aggiornamento delle tariffe gas, è abbastanza diversificata.

Per Assoutenti la validità della misura di Arera «dovrà essere verificata sul campo, per capire se determinerà benefici o, come molti temono, svantaggi per le famiglie».

«Riteniamo tuttavia che il problema centrale e sul quale si sta facendo poco o nulla siano gli extra-profitti incamerati dalle società energetiche grazie ai rincari delle bollette – dice il presidente Furio Truzzi – Proprio su tale tema presenteremo nei prossimi giorni una dettagliata proposta tecnica ad Arera volta a colpire gli iperbolici guadagni di chi si sta arricchendo grazie all’emergenza energia».

Il Codacons si dice contrario alla decisione di Arera di aggiornare mensilmente le tariffe del gas. Dice il presidente Carlo Rienzi: «Riteniamo che una previsione delle tariffe su un intervallo di tempo molto ridotto come quello mensile non si presti a fungere da riferimento corretto per la stima dei costi di acquisto che i consumatori dovranno affrontare nel corso dell’anno, e pone gli utenti nella condizioni di risentire maggiormente della volatilità delle quotazioni energetiche, subendo magari forti aumenti del gas quando aumentano i consumi e ottenendo riduzioni delle tariffe quando fanno meno uso di gas. Siamo invece favorevoli alla scelta di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano, misura che potrebbe portare benefici sul fronte delle bollette».

Per l’Unione Nazionale Consumatori, invece, il cambiamento annunciato da Arera è una “ottima notizia”.

Spiega Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori: «Accolte le richieste che facevamo da mesi all’Authority. Ora però anche il Governo Draghi deve fare la sua parte e intervenire immediatamente per rinviare la scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il 1° gennaio 2023, come chiede oggi Arera e ha già chiesto da mesi».

L’associazione si sofferma proprio su questo aspetto.

«La fine del mercato tutelato del gas prevista per il 1° gennaio 2023 va allineata a della luce, programmata invece per il 10 gennaio 2024 – dice Vignola – Non solo perché differenziare le scadenze è privo di senso logico e crea solo confusione per i consumatori, ma perché in momento di prezzi impazziti, in cui le famiglie fanno fatica a pagare le bollette, bisogna che continui il ruolo di Arera nella definizione dei prezzi, così dare maggiore stabilità a un mercato impazzito».


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