In Italia esistono 58 Istituti di Pagamento (12 sono succursali di Istituti esteri): la concentrazione maggiore è al Nord (29, di cui 20 sono in Lombardia), mentre al Sud ce ne sono soltanto 2 (uno in Campania e uno in Sicilia; gli altri sono al Centro (a Roma la maggior concentrazione di quelli esteri che sono ben 9). Forse, però, non tutti sanno di cosa si tratta: gli Istituti di Pagamento sono operatori autorizzati da Bankitalia secondo la Direttiva Europea PSD (Payment Services Directive), che si affiancano a banche e uffici postali nell’offerta di nuovi servizi e opzioni per il consumatore e per l’azienda, (in primis il pagamento di bollettini).  Si tratta di un mercato in forte espansione che ha grosse ricadute sul consumatore, sulle imprese e sull’economia nazionale in generale: l’1 % del PIL italiano, infatti, dipende dal miglioramento dell’offerta di servizi di pagamento e, per riflesso, anche da quello dei bollettini.
Di questo si è parlato durante la tavola rotonda “Istituti di pagamento e IMEL: Profili normativi e opportunità nel mercato dei bollettini”, organizzata da AIIP (Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica) che si è tenuta oggi al circolo della stampa di Milano. All’evento hanno partecipato Banca d’Italia, Antitrust;  A.I.I.P., PayTipper S.p.A., Enel, Lombardia Informatica, Telecom, Sisal con lo scopo di collaborare e comunicare tra loro all’insegna dell’interoperabilità, attuando, quindi, un processo di confronto al fine di creare un modello unico che possa soddisfare le diverse esigenze di pagamento del cittadino.
Il settore dei bollettini, e più in generale dei pagamenti, merita di essere indagato proprio perché l’incremento della concorrenza non può che portare benefici all’utente: nel settore dei pagamenti e dei bollettini c’è un costo sociale per l’utente che può essere ridotto grazie all’introduzione di nuove opzioni, alla SEPA e all’entrata nel mercato di questi nuovi soggetti autorizzati da Banca d’Italia presso i quali i bollettini possono essere pagati. L’apertura alla concorrenza nel mercato dei pagamenti e dei bollettini, infatti, ha creato, un’offerta variegata e di minor costo per l’utente finale, per le aziende, per la PA, per i fatturatori e per le reti commerciali.
“Analizzando il processo di allargamento del mercato italiano agli Istituti di Pagamento – ha commentato Maurizio Pimpinella, presidente AIIP – è emerso come, nonostante  esso sia partito a rilento, nell’ultimo anno ci sia stato un incremento fino a qualche tempo fa impensabile”. “Basta pensare – ha continuato Pimpinella – all’incremento esponenziale negli ultimi anni del pagamento di bollettini, da parte dei cittadini attraverso operatori alternativi, come nel caso della Grande Distribuzione Organizzata che ha visto triplicare pagamenti di bollettini per alcuni servizi: nel 2010 se ne contavano circa 550mila, nel 2011 circa un milione e 60mila e nel 2012 circa  un milione e 800mila”.


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