Un lucroso business tramite phishing, con denaro che arrivava da conti correnti francesi hackerati, transitava su conti di passaggio di Poste e poi veniva spezzettato indecine di monetizzazioni attraverso postamat, passando dal Lazio al Marocco: questa la campagna transnazionale identificata e bloccata attraverso la collaborazione fra Polizia di Stato e Poste Italiane, che hanno fermato l’attività di un gruppo criminale nordafricano.
“Le indagini – spiega una nota di Poste – hanno preso il via grazie a una segnalazione di Poste Italiane, con cui sono stati indicati vari episodi di phishing ai danni di numerosi correntisti francesi. Per diversi mesi, gli investigatori del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma hanno lavorato per ricostruire la rete dei collegamenti tra i titolari di conti correnti, sui quali si faceva transitare il denaro ottenuto da truffe online, ed i vari beneficiari dei bonifici. E’ stato individuato così il gruppo di truffatori di etnia maghrebina da anni residenti a Viterbo, che dopo avere acquisito il denaro proveniente da conti correnti francesi “hackerati”, lo facevano transitare su conti correnti “di appoggio” di Poste Italiane, all’uopo attivati, per poi parcellizzarlo attraverso decine di monetizzazioni presso sportelli postamat di tutto il Lazio, e trasferirlo definitivamente in Marocco con Money Transfer”. L’attività del gruppo è andata avanti per diversi mesi e ha portato profitti illeciti per 150 mila euro. La scorsa notte gli agenti del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e quelli della Sezione Polizia Postale di Viterbo, coordinati dal Servizio Centrale, hanno eseguito i provvedimenti a carico dei 7 maghrebini, ponendo fine al lucroso business illecito.


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