Servizio taxi, Consumatori: da anni denunciamo la carenza delle licenze (Foto Pixabay)

Servizio taxi sotto i riflettori dell’Antitrust, che oggi ha inviato una segnalazione ai Comuni di Roma, Milano e Napoli sulla strutturale inadeguatezza del numero di licenze attive rispetto alla domanda del servizio. I taxi sono al centro da tempo di ripetute denunce da parte di consumatori e utenti che lamentano una serie di disservizi a partire dalle lunghe file per reperire un’auto (accade di frequente a Roma, alla Stazione Termini) fino ad arrivare alle chiamate che non ricevono risposta positiva. È quindi naturale che le associazioni dei consumatori, che da tempo denunciano la carenza di taxi nelle città, tornino a far sentire la loro voce.

Codacons: di notte fino al 42% delle chiamate senza risposta

Per il Codacons, di notte fino al 42% delle chiamate degli utenti rimane senza risposta. Secondo l’associazione “servono sanzioni verso i sindaci che non aumentano le licenze a fronte dell’inadeguatezza del servizio”.

“Nei mesi scorsi avevamo segnalato alle autorità competenti il caos taxi che regna in Italia, con l’offerta di auto bianche decisamente insufficiente – afferma l’associazione – Basti pensare che in alcune città, nelle ore notturne, il 42% delle chiamate degli utenti che necessitano di un taxi rimane senza risposta, percentuale che scende a circa il 30% all’ora di cena nei giorni feriali. Per questo avevamo presentato una formale diffida ai sindaci di Roma, Milano, Firenze e Napoli e un esposto alle Corti dei Conti regionali, ai comandi della Guardia di finanza e all’Antitrust”.

«Tuttavia un semplice richiamo non basta – afferma il presidente Carlo Rienzi – Dopo l’approvazione definitiva del Dl Asset che contiene semplificazioni e procedure più snelle per l’aumento delle licenze taxi, riteniamo che i sindaci che non aumentano le licenze vadano sanzionati e denunciati per i possibili reati di rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio».

UNC: nulla di nuovo

L’Unione Nazionale Consumatori sottolinea che la carenza delle licenze è argomento denunciato da anni.

«Bene, apprezziamo che l’Antitrust abbia messo un punto fermo nella diatriba tra consumatori, che chiedono più licenze, e tassisti che negano che ce ne sia bisogno – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Ma dal nostro punto di vista non c’è nulla di nuovo. Questa carenza del numero delle licenze la denunciamo da anni, inutilmente e inascoltati. Ecco perché chiediamo le liberalizzazioni in questo settore, ad esempio eliminando i vincoli territoriali, in modo che sia i tassisti che gli Ncc possano svolgere il servizio dove vogliono, dando la possibilità ai tassisti di poter uscire dall’ambito comunale e agli Ncc di non dover rientrare in rimessa dopo ogni servizio, obbligo che ancora parzialmente permane nonostante una sentenza della Consulta».


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