Alberghi, Assoutenti: si va verso l’estate, i prezzi si impennano (Foto di arthurgalvao da Pixabay)

Si impennano i prezzi delle strutture ricettive. Gli alberghi segnano più 18% rispetto al 2022. In vista dell’estate non è una buona partenza per turisti e consumatori. Nelle città d’arte e nelle località balneari i listini di alberghi, pensioni, b&b e strutture ricettive varie sono già al rialzo. Il record è a Firenze dove le tariffe degli hotel sono aumentate del 43,2% rispetto al 2022.

“Città d’arte e località balneari alzano i prezzi”

“Città d’arte e località balneari si preparano alla stagione estiva alzando i prezzi degli alloggi”, denuncia Assoutenti che ha stilato una lista dei rincari sulla base dei dati Istat.

«Temiamo che questo sia solo un assaggio di ciò che attende gli italiani la prossima estate – dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Anche nel comparto turistico il caro-bollette che ha caratterizzato l’ultimo anno e una inflazione ancora alle stelle si stanno riversando su prezzi e tariffe praticate al pubblico, attraverso un incremento generalizzato dei listini. Il rischio concreto è che milioni di italiani, non potendo affrontare costi sempre più elevati, saranno costretti questa estate a tagliare i giorni di villeggiatura, o addirittura a rinunciare del tutto alle vacanze in attesa di tempi migliori».

I rincari per città

“Soggiornare in hotel, pensioni, b&b e strutture ricettive varie rischia di essere questa estate un vero e proprio salasso, a causa dei pesanti aumenti dei prezzi registrati nel comparto nell’ultimo periodo”, dice l’associazione che, sulla base dei dati ufficiali dell’Istat, ha messo a confronto i listini dei servizi di alloggio nelle varie città italiane.

“Nell’ultimo mese le tariffe delle strutture ricettive sono salite in media del +15,2% rispetto al 2022, con punte del +18% per alberghi e motel, mentre villaggi vacanza e campeggi costano l’11,1% in più – analizza Assoutenti – L’andamento delle tariffe praticate al pubblico è tuttavia estremamente diversificato sul territorio, e gli aumenti più pesanti si registrano nelle città d’arte, quelle cioè che nell’ultimo periodo hanno visto le maggiori presenze di visitatori. È il caso ad esempio di Firenze, città che si piazza al primo posto della classifica sul caro-albergo e dove nell’ultimo mese i listini delle strutture ricettive sono rincarati del +43,2% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto troviamo Milano, che registra tariffe in crescita del +38% su base annua”.

Fra le città che vedono salire le tariffe delle strutture ricettive c’è al terzo posto Campobasso (+28,9%); seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%). Roma segna rincari del 19,5%, Napoli del 16,7%. In calo ci sono solo le tariffe di Caltanissetta (-5,8%), Viterbo (-5,3%) e Trapani (-4,1%).

Per Assoutenti anche le località balneari hanno iniziato a ritoccare i listini di hotel, b&b e villaggi vacanza. “È il caso della Sardegna, dove a Olbia-Tempio i rincari sono nell’ordine del +20,3%, ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti (dal +15% al +17%)”.


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