Inflazione turistica, ad agosto corrono i prezzi. Codacons: ecco perché gli italiani non sono partiti
Analisi Demoskopica sull’inflazione turistica: non si ferma la crescita dei prezzi, +4,6% ad agosto 2024. Impennata del trasporto aereo, +16,3% in un solo mese. Codacons: il 45% degli italiani questa estate ha rinunciato alle vacanze
Non si ferma ad agosto la crescita dei prezzi nel turismo. L’inflazione turistica aumenta dell’1% su base mensile e del 4,6% nel confronto annuale, rispetto a più 4,1% di luglio. I pacchetti vacanza aumentano di oltre il 20% in un anno, mentre in un solo mese si segnalano i rincari dei trasporti e soprattutto il picco del trasporto marittimo, che rispetto a luglio balza a più 33,8%, e del trasporto aereo, che in un solo mese segna un’impennata di oltre il 16%.
L’analisi sull’inflazione turistica è di Demoskopica ed evidenzia l’andamento dei prezzi nel paniere del turismo. Mentre il Codacons ribadisce che proprio il caro prezzi questa estate ha tenuto milioni di italiani a casa: il 45% non si è concesso alcuna vacanza nell’estate appena conclusa.
Pacchetti vacanza e trasporti, prezzi in crescita
Demoskopica analizza l’inflazione turistica ed evidenzia che, su base annuale, ad agosto crescono i prezzi dei pacchetti vacanza (da 19,5% a 23,2%) e dei servizi ricettivi e della ristorazione (da 4,3% a 4,4%). Riprende la crescita tendenziale dei servizi di trasporto (da -2,2% a +0,4%) mentre risultano stabili i servizi ricreativi e culturali (3,8%).
Rispetto a luglio 2024, aumentano notevolmente i servizi di trasporto che segnano rincari del 7,8%. Al rialzo contribuisce soprattutto l’impennata del trasporto marittimo (+33,8%) e del trasporto aereo passeggeri (+16,3%).
Nell’andamento dei prezzi del paniere turistico, nel confronto annuale, spiccano per rilevanza i rincari dei pacchetti vacanza (+23,2%) e soprattutto di quelli nazionali che aumentano del 37,4% rispetto al 2023. Più contenuta seppur significativa, spiega Demoskopica, è la crescita dei prezzi dei servizi di alloggio (+5,6%) con in cima la voce dei villaggi vacanze, campeggi (+12,9%) e servizi di alloggio in altre strutture, quali ad esempio i bed & breakfast (+7,2%). Al rialzo su base tendenziale, inoltre, contribuiscono anche i servizi di ristorazione (+3,2%) con in testa la voce “consumazione di prodotti di gelateria e pasticceria” (+3,5%) e i ristoranti (+3,4%).
L’inflazione turistica più alta si registra in Abruzzo (6,5%), Liguria (6,5%), Valle d’Aosta (5,8%), Puglia (5,6%) e Trentino Alto Adige (5,3%); sul versante opposto, la dinamica dei prezzi è più contenuta nelle regioni Lazio (3,8%), Basilicata (3,6%), Molise (3,6%) e Sicilia (3,4%).
Inflazione turistica, Codacons: 27 milioni di italiani non sono partiti per le vacanze
L’inflazione turistica è anche alla base delle mancate vacanze.
“Il 45% degli italiani, circa 27 milioni di cittadini, non si è concesso tra giugno e settembre una vacanza, e per la metà di questi il caro-prezzi nel settore turistico è la causa di rinuncia alle partenze”: così il Codacons davanti ai dati Demoskopica.
La percentuale di chi rinuncia alle vacanze, spiega l’associazione, è passata dal 39% del 2019 all’attuale 45%: sono 3,6 milioni di italiani in più rispetto al periodo pre-Covid. E alla base di questo andamento c’è il caro prezzi nel turismo.
“Non a caso più di un cittadino su due, il 55% di chi non parte, motiva tale decisione con l’impossibilità di affrontare le spese legate ad una vacanza”, aggiunge il Codacons.
L’associazione stima che in cinque anni la spesa di chi va in vacanza fra giugno e settembre sia salita del 26,3%: da 950 euro del 2019 a 1200 euro a persona del 2024 con un aumento di circa 250 a persona.
«Tutti i numeri sul turismo confermano purtroppo i nostri allarmi circa la stangata che ha colpito le vacanze estive degli italiani – afferma il presidente Carlo Rienzi – Rincari del tutto ingiustificati dovuti unicamente alla ripresa del turismo nel nostro Paese e alla crescita delle presenze di visitatori stranieri, che hanno portato gli operatori del settore a ritoccare al rialzo i listini».