Nel 2012 sono stati 108 gli incidenti gravi sui treni italiani, con 69 morti (di cui 2 passeggeri, uno appartenente al personale ferroviario e 66 persone esterne al sistema ferroviario) e 40 feriti gravi. Dati sostanzialmente stabili rispetto al 2011 e in linea con i principali paesi europei. La scarsa manutenzione è tra le maggiori criticità: è la causa del 39% degli incidenti gravi più strettamente legati agli aspetti tecnici del trasporto ferroviario come ad esempio i deragliamenti. Ma ci sono criticità legate anche ai passaggi a livello e agli investimenti di persone da materiale rotabile in movimento. E’ quanto emerge dall’“Andamento della sicurezza delle ferrovie nell’anno 2012”, documento elaborato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e presentato questa mattina a Firenze come anticipo del Report annuale che verrà pubblicato a settembre.
Nel 2012 sono aumentate le collisioni di treni contro ostacoli (7 nel 2012 rispetto ai 6 del 2011) senza conseguenze per le persone, collegate principalmente alla problematica del dissesto idrogeologico. In crescita anche gli svii di treni (5 nel 2012 rispetto ai 4 del 2011) con un ferito grave, collegati principalmente a problematiche manutentive dell’infrastruttura.
Gli incidenti ai passaggi a livello diminuiscono (13 nel 2012 rispetto ai 18 del 2011), ma restano una delle aree di maggiore criticità per la gravità degli esiti: 13 morti e 9 feriti gravi rispetto ai 15 morti e 3 feriti gravi del 2011.
In leggero aumento gli incidenti provocati da materiale rotabile in movimento: 81 nel 2012 rispetto ai 78 del 2011 con 56 morti e 29 feriti gravi (rispettivamente 50 e 31 nel 2011), all’interno dei quali sono da annoverare gli incidenti ai passeggeri, compresi quelli in salita e discesa dai treni con 4 vittime (2 morti e 2 feriti gravi), in incremento rispetto ai valori del 2011 (due ferimenti gravi) ma ampiamente al di sotto dei valori registrati negli anni precedenti, confermando il trend in diminuzione del 73 % rispetto al 2009. Nei cantieri sono stati registrati 3 feriti gravi (un morto nel 2011).
“Sui binari – ha dichiarato Alberto Chiovelli, direttore dell’ANSF – perdono la vita persone estranee allo scenario ferroviario, attraversando un passaggio a livello chiuso o muovendosi indebitamente all’interno del sedime ferroviario. L’ANSF sta investendo energie in un’azione costante di sensibilizzazione verso la sicurezza ferroviaria, coinvolgendo anche altre istituzioni e amministrazioni. Un’altra criticità riscontrata a seguito dell’attività ispettiva e dell’analisi dell’incidentalità è la carenza manutentiva. L’Agenzia ha emanato numerose raccomandazioni verso gli operatori e, in alcuni casi, provvedimenti restrittivi per la circolazione. Appare indispensabile in questo contesto che gli operatori consolidino i controlli sui processi di manutenzione ed in particolare che il gestore dell’infrastruttura rafforzi la propria organizzazione per garantire un corretto presidio delle attività manutentive”.


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