Gli italiani (e come dargli torto) non hanno più voglia di investire in azioni: l’indice rilevato da Soldi Sette relativo alla voglia di investire in azioni è crollato a quota 95 (il valore più basso, mai toccato in 10 anni di rilevazioni) da 103,6. La scala di valori va da zero, pessimismo nero, a 200, ottimismo sfrenato: inutile sottolineare che siamo più vicini al primo.
Questo atteggiamento è, ovviamente, la conseguenza di una marcata sfiducia dei consumatori verso il futuro della propria situazione economica familiare che ha fatto calare l’indice Soldi Sette da 90,6, registrato a fine marzo, a un valore di 82. Secondo Vincenzo Somma, direttore di Soldi Sette, “tutto ciò può essere paragonale solamente con i peggiori risultati ottenuti in passato nei mesi più difficili del 2011, quando l’Italia si avviava verso la crisi di governo e lo spread tra BTp e Bund tedesco viaggiava su livelli mai più toccati”. Da tempo Il consiglio degli analisti di Soldi Sette è quello di limitare il peso delle azioni nei portafogli.
L’unico indicatore che aumenta, ma solo leggermente, è quello relativo alla voglia di investire in immobili: passa da 101,3 a 102 e siamo comunque su valori di scarsa propensione all’investimento. “In effetti –  sottolinea Vincenzo Somma – come dimostra la situazione spagnola, in tempi di crisi è meglio stare assai attenti col mattone”.
Per approfondire l’argomento Soldi Sette lancia il sondaggio “I prezzi delle case in Spagna sono crollati: succederà anche in Italia?”  Basta entrare nella homepage del sito e rispondere al quesito.


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