Il biologico piace agli italiani e su questo ci sono ormai poco dubbi. In periodi di crisi o quantomeno di contenimento dei consumi, se da una parte si tende a tagliare, dall’altra si spende in modo diverso, con attenzione non solo al prezzo ma anche alla qualità. E il segmento bio viene scelto sempre più spesso: nel 2016 ha comprato qualche prodotto biologico il 74% delle famiglie italiane, in aumento rispetto al 2015, con millennials e fascia dai 30 ai 44 anni sopra la media nazionale. Fra questi, il 68% è “frequent user”. Quali i motivi principali dell’acquisto bio? Prodotti considerati più sicuri, più rispettosi dell’ambiente, più controllati.

biologicoPer il 27% degli acquirenti i prodotti biologici sono più sicuri per la salute, per il 20% sono più rispettosi dell’ambiente, per il 14% sono più controllati. Il 13% li acquista perché son più buoni, ma il 10% perché non si fida più dei prodotti convenzionali. I dati vengono dal recente convegno organizzato a Marca di Bologna da ADM (Associazione Distribuzione Moderna) e da AssoBio (l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici). E dicono che dai 411 milioni di vendite di prodotti confezionati in iper e supermercati italiani nel 2008, la categoria degli alimenti biologici è arrivata a superare il miliardo di euro nel 2016, con un peso del 3% sul totale delle vendite food, inanellando incrementi annui regolarmente a doppia cifra dal 2010, con picchi del 19% nel 2015 e 2016. Il trend in questi due ultimi anni è raddoppiato rispetto alla crescita media del periodo 2010-2014.

Nel 2016 le prime 10 categorie per vendite in valore (rappresentano poco meno di metà delle vendite totali) hanno avuto incrementi dal 5 al 22%. Sono biologici il 54% della pasta integrale, il 32% delle bevande sostitutive del latte e il 20% dei legumi secchi e cereali che ogni giorno passano agli scanner, ma anche il 30% delle confetture, il 14% delle uova, il 10% dello yogurt magro, il 9% delle farine.

E da Assobio arriva la richiesta di un organismo che possa controllare i prezzi dei prodotti biologici alla produzione. Come si legge su Italiafruit.net, l’idea è stata lanciata dal presidente di AssoBio (e direttore generale di Natura Sì), Roberto Zanoni, al termine del convegno “Biologico, un mercato sicuro” che si è svolto alla fiera Marca: “Il lavoro di questa commissione dovrebbe essere quello di far accendere la lampadina davanti a un prodotto biologico dal prezzo troppo basso – ha sintetizzato Zanoni – per evitare certe problematiche che creano grande destabilizzazione su questo mercato”.


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