Servizi idrici, intrevento Antitrust

Nel settore idrico si conferma una sostanziale stabilità delle tariffe dell’acqua all’utenza, pur in presenza di un percorso già avviato volto al miglioramento della qualità del servizio idrico integrato. È quanto emerge dalla Relazione Annuale ARERA.

Con riferimento a un campione di 85 gestioni (che erogano il servizio a circa 35 milioni di abitanti), nel 2020 ammonta a 317 euro la spesa media annua sostenuta da un’utenza domestica residente tipo (famiglia di 3 persone, con consumo annuo pari a 150 m3), con un valore più contenuto nel Nord-Ovest (244 euro/anno) e più elevato nel Centro (380 euro/anno).

In quest’area i soggetti competenti hanno programmato, per il periodo 2020-2023, una maggiore spesa pro capite per investimenti da finanziare attraverso tariffa. Tale spesa si compone, in media, da corrispettivi del servizio acquedotto per il 39,6%, dei servizi di fognatura e depurazione per il 12,8% e il 29,6%, dalla quota fissa per il 9% e da imposte (IVA) per il 9%.

ARERA, la qualità del settore idrico

Per quanto riguarda uno dei principali indicatori della qualità tecnica, quello delle “Perdite idriche” , nel 2019 (ultima ricognizione delle infrastrutture) si registra un valore delle perdite idriche lineari, mediamente pari a 22 mc/km/gg, nonché un valore medio delle perdite idriche percentuali pari al 41,2% (da oltre il 43% del 2018).

 

Acqua relazione annuale ARERA

 

E si conferma ancora l’esistenza, nel Paese, di un water service divide, con valori dei parametri tecnici che tendono generalmente a rappresentare situazioni di maggiore criticità in corrispondenza dell’area Sud e Isole.

Si rilevano, infatti, valori di perdite più contenuti al Nord e valori medi più elevati al Centro e nel Sud e Isole, dove poco meno della metà della risorsa idrica immessa nei sistemi di acquedotto viene dispersa.

Gli interventi per il miglioramento del servizio

Secondo quanto emerge dalla Relazione Annuale ARERA, complessivamente le risorse destinate agli interventi per il miglioramento delle perdite costituiscono circa il 21% del fabbisogno totale del campione per il quadriennio 2020-2023.

Seguono gli investimenti per il miglioramento della qualità dell’acqua depurata e per l’adeguamento del sistema fognario (in particolare nell’ottica di minimizzare gli allagamenti e sversamenti da fognatura), che si attestano rispettivamente al 16,6% e al 15%, mentre cresce l’incidenza del peso degli interventi volti a ridurre le interruzioni idriche che arriva al 14,5% del fabbisogno totale.


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