Modifiche unilaterali, Confconsumatori chiarisce alcuni aspetti della nota ARERA-Antitrust

Modifiche unilaterali, Confconsumatori chiarisce alcuni aspetti della nota ARERA-Antitrust

Modifiche contrattuali, Confconsumatori chiarisce alcuni aspetti della nota ARERA-Antitrust

Confoconsumatotri afferma: “Le modifiche contrattuali, diversamente da quanto sostenuto da Arera e Agcm, non sono mai possibili per eccessiva onerosità, se non disposte dal giudice”. Federconsumatori: “ci saremmo aspettati una presa di posizione maggiormente orientata alla difesa dei consumatori”

Nei giorni scorsi l’Arera e l’Antitrust hanno diffuso un comunicato congiunto con alcune chiarificazioni in merito alla sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti prevista dal Dl Aiuti bis. Confconsumatori – pur ritenendo positivo questo intervento, in quanto rassicura i consumatori e invita le aziende energetiche a comportamenti rispettosi nei confronti dei clienti – è intervenuto oggi per avanzare alcune riflessioni.

Modifiche unilaterali dei contratti “per eccessiva onerosità”

In particolare – spiega Confconsumatori – “Dal comunicato parrebbe giustificata la possibilità, per i venditori, di ricorrere alla modifica unilaterale per eccessiva onerosità. L’art. 3 del d.l. 115/2022, però, non prevede in alcun modo la possibilità per i fornitori di energia di modificare le condizioni contrattuali dei contratti del mercato libero sino alla naturale scadenza dell’offerta commerciale sottoscritta con l’utente”. Ma – sottolinea – “Prevede nello specifico che “fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte”.

Inoltre – ricorda ancora Confconsumatori – “restano inefficaci i preavvisi comunicati dai gestori prima della data di entrata in vigore del decreto legge 115/2022, salvo che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate”. L’associazione ricorda che il consumatore deve sempre opporsi formalmente a qualsiasi proposta di aumento, sia che la riceva per iscritto sia che arrivi telefonicamente.

L’associazione ribadisce, quindi, che “Esclusi i casi in cui l’offerta commerciale sottoscritta dall’utente preveda già una indicizzazione del prezzo di fornitura con riferimento al PUN (prezzo unico nazionale), l’operatore non può mai modificare in aumento il prezzo previsto dal contratto se non in occasione della sua scadenza naturale. E nemmeno è sostenibile l’eventuale modifica unilaterale della offerta applicata giustificandola in funzione della eccessiva onerosità sopravvenuta”.

“Il contratto di fornitura di energia elettrica, come quello del gas – prosegue – è un contratto a prestazioni corrispettive e ad esecuzione continuata. In questi casi, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, come quelli d’altronde che stanno portando all’aumento vertiginoso delle bollette elettrice e di gas, la parte che deve tale prestazione può eventualmente chiedere la risoluzione del contratto, ma appunto questa valutazione non può in nessun modo essere sostenuta unilateralmente, e per giunta dalla parte economicamente più forte, ai danni della parte più debole del rapporto, ovvero l’utente/consumatore”.

“Un’eventuale modifica per eccessiva onerosità – specifica Confconsumatori – deve essere domandata al Giudice, che deciderà se disporla, senza che il fornitore di energia possa applicarla unilateralmente o addirittura sospendere la fornitura”.

 

modifiche unilaterali dei contratti

 

Le richieste di Confconsumatori

“Come associazione ribadiamo che servono aiuti che permettano alle famiglie di pagare le bollette e di arrivare a fine mese senza doversi ulteriormente indebitare; non soluzioni preconfezionate volte a giustificare eventuali aumenti unilaterali – afferma l’avvocato Franco Conte, responsabile Energia di Confconsumatori – ma moratorie delle sospensioni delle utenze in difficoltà economica, con contestuale sulla possibilità di poter accedere a rateizzazioni da un minimo di 24 mesi sino a 60 mesi per gli importi più elevati senza interessi. Auspichiamo, inoltre, che tale rateizzazione sia concessa anche per le fatture successive, qualora di importi superiori alla media dell’utenza interessata, ponendo le nuove rate in coda all’originario piano di rientro”.

E aggiunge Mara Colla, presidente di Confconsumatori: “Un altro intervento necessario è quello di prevedere un ulteriore aumento dei limiti reddituali per usufruire dei bonus sociali. Ma è ormai arrivato il momento di mettere mano a riforme strutturali e durature, che riducano davvero il costo dell’energia e, soprattutto, aumentino la produzione e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”.

Federconsumatori: delusione per il pronunciamento congiunto di AGCM e ARERA

Secondo Federconsumatori, l’intervento congiunto di Arera e Antitrust sulle norme di sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di energia, è “una presa di posizione certamente importante, ma non rappresenta una interpretazione autentica della norma“. In particolare – spiega l’associazione – “l’interpretazione assunta dalle due autorità in materia di rinnovi non è affatto condivisibile, poiché, a nostro parere, snatura lo spirito del “Decreto aiuti-bis”: mettere i cittadini al riparo da abusi e pratiche ingannevoli, nonché, temporaneamente, da aggravi di costi insopportabili.

“Ci saremmo invece aspettati, in una fase difficilissima per le famiglie, soprattutto alla luce dei fortissimi rincari della spesa energetica, una presa di posizione maggiormente orientata alla difesa dei consumatori, già duramente colpiti dall’aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi, anche per effetto indotto dal caro energia, che non possono anche ritrovarsi ora vessati dai tentativi da parte di alcune aziende fornitrici di aggirare norme poste a loro tutela”.

Federconsumatori chiede, dunque, a Governo e Parlamento “politiche a tutela della parte contrattuale più debole, i cittadini, anche con un intervento chiarificatore di alcuni aspetti della norma che alleggerirebbe il lavoro dell’autorità di giustizia”. L’associazione, intanto, monitorerà attentamente i comportamenti delle aziende, pronta ad attivare ogni forma di tutela.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)