Rincari, il 50% dei consumatori globali preoccupato per la propria situazione finanziaria

Rincari, il 50% dei consumatori globali preoccupato per la propria situazione finanziaria (foto Pixabay)

I consumatori in diversi Paesi del mondo sono preoccupati per l’aumento dei prezzi di beni e servizi e tanti sono coloro che hanno scelto di ridurre le spese, per contrastare l’impatto dell’inflazione. Cambiano, quindi, le abitudini di acquisto e di consumo.

Secondo un sondaggio realizzato da PwC Global Consumer Insights Pulse Survey, che ha coinvolto 9.180 consumatori in 25 Paesi, la metà dei consumatori è “estremamente” o “molto preoccupata” per la propria situazione finanziaria personale (50%), con un quinto estremamente preoccupato (22%).

I prezzi aumentano e i consumatori tagliano le spese

Guardando al futuro, ben il 96% degli intervistati intende adottare strategie di risparmio nei prossimi sei mesi, secondo il sondaggio. Il gruppo più pessimista (42%) prevede di ridurre significativamente la propria spesa in tutte le categorie di vendita al dettaglio.

Ad esempio, scelgono di viaggiare di meno e di passare alla marca più economica di un determinato prodotto o, addirittura, di rinunciare a uno usato regolarmente. E per quanto riguarda i prodotti alimentari, il 24% ha dichiarato di voler ridurre la spesa, rispetto al 12% del sondaggio precedente.

Allo stesso tempo, però, i consumatori non rinunciano al consumo etico e sostenibile. Più del 70% ha dichiarato, infatti, di essere disposto a spendere di più per il cibo che arriva dagli agricoltori locali e per i beni prodotti da un’azienda nota per pratiche etiche, come il sostegno ai diritti umani e al benessere animale.

Anche le criticità presenti lungo la catena di approvvigionamento stanno influenzando il comportamento di acquisto dei consumatori. Quasi sette su dieci intervistati hanno affermato, infatti, che l’aumento dei prezzi è il fattore che più di tutti influisce sulle loro esperienze di acquisto in negozio (68%), seguito dai prodotti esauriti (42%) e dalla seccatura di stare in coda più a lungo (39% ). Allo stesso modo, quando è stato chiesto di identificare i problemi riscontrati “quasi sempre o frequentemente” durante gli acquisti online negli ultimi tre mesi, il 48% ha citato l’aumento dei prezzi dei beni di consumo. Quasi un quarto ha citato l’impossibilità di acquistare un prodotto perché era esaurito o perché i tempi di consegna erano più lunghi di quanto dichiarato (entrambi 24%).

La scelta del canale di acquisto

Il sondaggio indaga anche le motivazioni che spingono i consumatori a scegliere tra l’e-commerce e i negozi fisici.

Quando ai consumatori è stato chiesto come potrebbero cambiare le loro spese e il loro comportamento di acquisto nei prossimi sei mesi, il 43% ha affermato di voler aumentare lo shopping online; percentuale in calo, quindi, rispetto al 50% del sondaggio precedente. Allo stesso tempo, anche l’intenzione di aumentare gli acquisti nei negozi fisici è diminuita in modo significativo, dal 33% al 23%.

Nel caso dei negozi fisici, più della metà dei consumatori che scelgono questo canale di acquisto o magari di effettuare ordini online ma ritirare in negozio (54%) ha dichiarato di farlo perché offre loro la possibilità di verificare che i prodotti non siano rotti o difettosi e per essere certi che siano i prodotti che hanno ordinato.

Inoltre il 40% di coloro che intendono aumentare gli acquisti in negozio e diminuire quelli online ha dichiarato che ciò è dovuto al fatto che i costi di consegna sono troppo elevati.


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