Decreto Aiuti Ter, intervento da 14 miliardi. UNC: bene, ma non basta

Decreto Aiuti Ter, intervento da 14 miliardi. UNC: bene, ma non basta

Decreto Aiuti Ter, intervento da 14 miliardi. UNC: bene, ma non basta

Per l’Unione Nazionale Consumatori l’intervento del Governo previsto dal Decreto Aiuti Ter non basta: “sarebbe stato necessario concentrare le risorse in pochi settori chiave, invece che distribuirli a pioggia anche a chi ha le spalle larghe e può far fronte all’emergenza”

Ammonta a 14 miliardi l’intervento del Governo con il Decreto Aiuti Ter. Diverse le misure previste, annunciate dal Presidente Mario Draghi durante la Conferenza stampa.

“Il decreto – ha spiegato Draghi – prevede un’estensione dei crediti di imposta per le imprese, un rafforzamento del loro ammontare e un ampliamento della platea dei beneficiari. Pertanto da oggi centinaia di piccole imprese avranno accesso al credito di imposta”. Inoltre il Decreto prevede un “contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani circa che guadagnano meno di ventimila euro”

Il Decreto prevede inoltre, tra le misure, lo stanziamento di 400 milioni destinati alla Sanità, suddivisi tra le regioni e province autonome, per sostenere il settore ospedaliero, comprese le RSA. 100 milioni saranno stanziati per il Trasporto Pubblico Locale. E vi sarà un intervento per l’acquisto di abbonamenti a prezzo ridotto per i mezzi pubblici.

Decreto Aiuti Ter, il parere di UNC

“Bene l’intervento del Governo da 14 miliardi, ma non basta –  afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. – A parità di stanziamento, senza quindi entrare nel merito di un eventuale scostamento di bilancio, sarebbe stato necessario concentrare le risorse in pochi settori chiave, invece che distribuirli a pioggia anche a chi ha le spalle larghe e può far fronte all’emergenza”.

“Ci riferiamo, ad esempio, allo stanziamento al Servizio sanitario nazionale, che poteva essere aiutato anche dalle Regioni. Ma il ragionamento vale anche per le famiglie. Non era meglio commisurare l’aiuto in base all’Isee? Assurdo che chi non ce la fa più a pagare le bollette, il pane e l’affitto, abbia lo stesso aiuto di chi è milionario. Ci domandiamo, ad esempio se, come avvenuto per gli interventi precedenti, verranno dati i soldi anche alle famiglie che nel mercato libero hanno il prezzo bloccato e che grazie al Dl Aiuti bis saranno salvate da ulteriori aumenti fino al 30 aprile 2023″, prosegue Vignola.

“Anche l’ingresso del sistema bancario per dare prestiti alle imprese per il pagamento delle bollette è sono una pezza per chi sta per fallire, rinviando il problema, aiuto peraltro non gratuito ma pagato con interessi, per quanto ai tassi dei Btp e senza commissioni aggiuntive”, conclude Vignola.


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