Farmaci, Aifa ritira lotti a base di ranitidina. Codacons pronto alla class action
Il motivo del ritiro dei farmaci a base di ranidina è la presenza, in alcuni lotti, di un’impurezza già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro di tutti i lotti di medicinali contenenti il principio attivo ranitidina prodotto presso l’officina farmaceutica Saraca Laboratories Ltd- India.
Il motivo è la presenza, in alcuni di questi lotti, di un’impurezza già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani).
In questi casi le autorità sanitarie operano secondo il principio di precauzione, che prevede di ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa.
A scopo precauzionale, l’AIFA ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche in attesa che vengano analizzati.
Provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei. L’AIFA sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e alle altre agenzie europee per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive.
La ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell’istamina) è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida.
È commercializzata in Italia sia come medicinale soggetto a prescrizione medica, sia come medicinale di automedicazione, in forma di compresse, sciroppi o soluzioni iniettabili per uso endovenoso.
Gli elenchi dei lotti interessati dal ritiro e di quelli interessati dal divieto di utilizzo sono disponibili nella pagina: https://www.aifa.gov.it/revisione-ranitidina
Sulla vicenda il Codacons è pronto ad intentare una class action in favore di migliaia di italiani che sono sottoposti a terapie basate sui medicinali sotto inchiesta.
“Attendiamo gli esiti degli accertamenti e, se sarà confermata la presenza all’interno dei farmaci contenenti ranitidina di sostanze potenzialmente cancerogene, avvieremo una class action nei confronti delle aziende farmaceutiche coinvolte, finalizzata a far ottenere ai cittadini il risarcimento del danno subito” – afferma il presidente Carlo Rienzi.