Intelligenza Artificiale, nasce un Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’IA
La Fondazione per la Sostenibilità Digitale lancia il Position Paper sull’Intelligenza Artificiale (AI) e la Sostenibilità: una guida per approcciare l’AI in modo consapevole, responsabile e sostenibile
La Fondazione per la Sostenibilità Digitale lancia il “Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale (AI)”, il Position Paper sull’Intelligenza Artificiale (AI) e la Sostenibilità, che vuole essere una guida per approcciare l’AI in modo consapevole, responsabile e sostenibile.
“L’evoluzione dei sistemi di Intelligenza Artificiale dedicati, semplici ed economici, spingerà la diffusione di tecniche di deep fake e quindi la realizzazione di video “falsi” non distinguibili da quelli originali, in cui vero e falso si sovrappongono”, ha spiegato la Fondazione per la Sostenibilità Digitale.
“Per affrontarlo – prosegue – sono necessari tre elementi: la normativa, e grazie all’AI act le Intelligenze Artificiali devono rispettare rigorosi criteri; la cultura, attraverso programmi culturali capillari e generalizzati che creino cittadini consapevoli e informati; la tecnologia. Così come l’AI può generare deep fake, l’AI deve poter generare algoritmi che li smascherino e che diano la possibilità all’utente di comprendere la natura delle immagini che appaiono sul video”.
Intelligenza Artificiale, il Position Paper della Fondazione per la Sostenibilità Digitale
Il Position Paper si sviluppa in tre sezioni principali: la prima contiene la descrizione del dominio dell’AI e la sua definizione, la seconda fa riferimento ai criteri e ai principi che devono essere considerati per valutarla ed utilizzarla in modo consapevole, la terza riguarda gli SDG di Agenda 2030, come chiave di lettura per definire i caratteri connotanti per la realizzazione di sistemi e soluzioni AI sostenibili.
Come spiegato dalla Fondazione, nel documento vengono presentati i principi e le caratteristiche necessarie per valutare qualsiasi prodotto realizzato a partire da una Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è utilizzare l’IA per costruire un mondo più sostenibile, affrontando i problemi reali che la società si trova a fronteggiare.
A questo scopo, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha identificato alcuni criteri, elencati nel Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’Intelligenza Artificiale (AI), che tutte le organizzazioni (pubbliche e private) dovrebbero utilizzare nello sviluppo e adozione di sistemi di AI.
Queste includono, tra le principali, la trasparenza, la non discriminazione nella strutturazione e applicazione dell’AI, l’equità, la sostenibilità economica, sociale e ambientale, l’interoperabilità e portabilità delle tecnologie di AI, la possibilità di revoca dell’azione, il rispetto della privacy, la sicurezza delle informazioni, la riconoscibilità di ciò che è stato creato con l’AI, la necessità di una formazione consapevole sulla conoscenza delle tecnologie digitali, fra cui l’AI, la valutazione su opportunità e rischi tra possibili danni ed elementi di vantaggio, l’attribuzione delle giuste responsabilità per chi trae vantaggi dall’AI.
Gli obiettivi di sostenibilità
Inoltre, secondo la Fondazione, un aspetto cruciale dell’AI è la sua “crescente importanza nella realizzazione degli obiettivi di sostenibilità stabiliti da Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’AI offre soluzioni innovative per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà, la salute pubblica e l’uguaglianza di genere”.
Raggruppando gli SDG in 3 macrocategorie, Benessere e Sostenibilità Sociale (SDG 1, 2, 3, 4, 5, 8 e 10), Innovazione e Sostenibilità Ambientale (SSDG 6, 7, 9, 11, 12, 13, 15) e Pace, Giustizia e Istituzioni solide (SDG 16 e 17), la Fondazione osserva come l’AI, nelle sue caratteristiche specifiche può impattare il raggiungimento degli obiettivi di ogni singolo SDG.
In particolare, il Gruppo Benessere e Sostenibilità sociale risulta essere quello maggiormente sensibile alle caratteristiche intrinseche e di finalità di sistemi e soluzioni di AI. “L’aspetto non discriminatorio dell’AI, come l’attenzione ai bias di genere nella fase di learning favorisce l’inclusione e la promozione dell’uguaglianza, riducendo allo stesso tempo le disuguaglianze – spiega la Fondazione. – Fondamentali anche l’interoperabilità e la portabilità. Il diritto di revoca dell’azione e il controllo umano sugli algoritmi possono evitare effetti indesiderati. L’accessibilità è una caratteristica che riduce le disuguaglianze e deve essere un punto di riferimento per tutte le tecnologie digitali che devono tendere a favorire l’inclusione”.
“Infine, le caratteristiche di impatto ambientale fanno riferimento in modo particolare al SDG3, in quanto una Intelligenza Artificiale sostenibile, che opera in modo ottimizzato contenendo il consumo di risorse computazionali, ha un impatto positivo sull’ambiente e di conseguenza sulla salute e il benessere delle persone”.