Crackers alla curcuma (Foto da “Cibi a base di insetti: cosa ne pensano i consumatori?”

Crackers alla curcuma (Foto da “Cibi a base di insetti: cosa ne pensano i consumatori?”)

Cibo a base di insetti: 1 italiano su 3 è propenso a consumarlo, ma non mancano gli “inconvincibili”

L’Università degli Studi di Bergamo ha individuato i profili dei consumatori italiani disposti ad includere alimenti a base di farina di insetti nella loro dieta. I driver principali che spingerebbero i consumatori all’acquisto di questi alimenti sono la curiosità e lo spirito innovativo. Il 70%, però, si dichiara poco propenso

Cresce il mercato del cibo a base di insetti, all’interno del settore Novel Food, e una fetta dei consumatori è curioso verso questa nuova categoria di prodotti. 1 italiano su 3, infatti,  è propenso ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili, e la maggior parte di loro lo farebbe per soddisfare la propria curiosità e per sperimentare alimenti innovativi. È quanto emerso dall’indagine “Insect Food e Consumatori” realizzata dall’Università degli Studi di Bergamo e presentata questa mattina durante l’evento “Cibi a base di insetti: cosa ne pensano i consumatori?”.

All’evento ha partecipato anche IPIFF International Platform of Insects for Food and Feed, che ha spiegato il contesto europeo in cui si inserisce questo nuovo mercato, e Alia Insect Farm, start up innovativa agricola specializzata nella produzione di polvere atomizzata di grillo, ottenuta da animali allevati in Italia (qui la nostra intervista a Carlotta Totaro Fila, CEO di ALIA).

 

Perché gli insetti (Fonte: presentazione Alia Insect Farm)
Perché gli insetti (Fonte: presentazione Alia Insect Farm)

 

“Il settore degli insetti commestibili può essere un’opportunità per innovare il settore e per creare valore nella filiera agro alimentare dei novel food made in Italy – ha commentato Carlotta Totaro Fila, fondatrice di Alia Insect Farm. – Introducendo la polvere di grillo nelle categorie di uso comune nelle percentuali consentite dai Regolamenti di attuazione, come ad esempio in pane, pasta, pizza, biscotti, snack, potremmo aggiungere i benefici nutrizionali di questa materia prima naturale a tipologie di cibo che già consumiamo normalmente. Etichettati in modo chiaro e trasparente, i novel food contenenti polvere di grillo saranno non solo una scelta in più per il consumatore alla ricerca di innovazione, nuove esperienze gustative, ma sempre attento alla composizione nutrizionale e alla sicurezza”.

La crescita del settore, secondo quanto emerso durante l’incontro, è sicuramente legata all’entrata in vigore, nel 2018, della normativa Europea (Reg UE 2015/2283) che legittima il consumo degli insetti e la loro appartenenza alla categoria di “Novel Food”, con la conseguente possibilità di allevare e introdurre sul mercato tali insetti e le farine derivate. L’UE ha fatto, quindi, significativi passi avanti verso il settore degli insetti commestibili. Nel mese di gennaio 2023 l’Unione Europea ha autorizzato l’immissione sul mercato delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere, dopo le tarme della farina (larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio), la Locusta migratoria e la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico.

Come evidenziato da IPIFF, organizzazione no-profit che rappresenta gli interessi del settore dei produttori di insetti, la produzione si basa su qualche migliaio di tonnellate (volumi destinati sia al settore feed che food), mentre gli investimenti hanno già superato quota 1 miliardo di euro e si stima arriveranno ai 3 miliardi nel 2025. Inoltre, il settore degli insetti raggiungerà entro il 2030 oltre 30 mila impiegati full time.

Cibo a base di insetti, i profili dei consumatori

L’indagine “Insect Food e Consumatori” è stata condotta su un campione composto da 1170 individui rappresentativi della popolazione italiana, i cui dati sono stati raccolti in un intervallo di tempo compreso tra ottobre 2021 e settembre 2022. Secondo l’indagine, il 9% degli intervistati sarebbe “altamente propenso” a consumare insect food e il 21% “mediamente propenso”, mentre il restante 70% si dichiara poco propenso.

“Come evidenziato dalla ricerca, i driver principali che spingerebbero i consumatori all’acquisto di questi alimenti sono la curiosità e lo spirito innovativo. Ma questo è solo il primo passo per indagare un mercato molto promettente per il futuro: condurremo altri studi per approfondire il rapporto tra italiani e insect food”, ha spiegato Riccardo Valesi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Bergamo.

 

Cibo a base di insetti - L'intenzione di acquisto (Fonte: Indagine “Insect Food e Consumatori”)
Cibo a base di insetti – L’intenzione di acquisto (Fonte: Indagine “Insect Food e Consumatori”)

 

Per capire in che modo le intenzioni di acquisto siano effettivamente distribuite nel campione e quanto ne influenzino la composizione, la ricerca ha individuato quattro gruppi di consumatori: “progressisti”, “inconvincibili”, “edonisti” e “follower”.

Gli “edonisti” (15% del totale degli intervistati, 181 individui), in particolare, sono tra i più aperti all’acquisto. Sono soprattutto uomini, fino ai 25 anni d’età, per lo più onnivori. Rispetto agli altri gruppi, registrano la percentuale più alta di soggetti che hanno già avuto esperienze passate con il consumo di cibo a base di insetti, e l’interesse più basso verso le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari.

Altrettanto interessati all’insect food sono i “progressisti” (18%, 208 soggetti): soprattutto over 40, equamente divisi tra uomini e donne. Si definiscono onnivori e praticanti sport individuali con una media di 1 o 2 volte a settimana. Secondo quanto emerso dalle interviste sono i più interessati a provare alimenti inusuali e nuovi e compiono scelte di acquisto alimentari che tengano conto delle proprietà salutistiche degli alimenti e della loro dimensione etica.

I meno interessati all’insect food sono, invece, gli “inconvincibili” e i “follower”. In particolare, gli “inconvincibili” (33%, 391 partecipanti), composti soprattutto da donne, tra i 18 e 25 anni, sono onnivori e non hanno avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti. Non sono interessati ad esplorare alimenti nuovi e sono poco interessati alla dimensione salutistica degli alimenti. Infine, i “follower” (33%, 390 consumatori) sono rappresentati soprattutto da donne, over 26. Dalle interviste risultano interessati alla salubrità e alla dimensione etica degli alimenti acquistati, tendono a volersi conformare alle opinioni altrui, non hanno mai avuto esperienze pregresse con il cibo a base di insetti e non vogliono variare i loro consumi alimentari.


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