Nas di Parma sequestra 2.400 forme di Parmigiano Reggiano
I carabinieri del Nas hanno sequestrato migliaia di forme di Parmigiano Reggiano prodotte con partite di latte contaminato da aflatossina. Un’indagine del Nas di Parma, avviata lo scorso anno, ha infatti scoperto un giro di falsificazione dei risultati delle analisi sul latte usato per il Parmigiano Reggiano: venivano infatti alterati i parametri sulla presenza di aflatossina, una sostanza potenzialmente cancerogena, che si può formare nel mais in periodi di siccità e passare poi nel latte attraverso la catena alimentare. L’indagine ha portato agli arresti domiciliari di quattro persone, fra le quali il direttore del Centro servizi per l’agroalimentare, e conta 63 persone indagate. I carabinieri del Nas hanno sequestrato tutte le forme di parmigiano in stagionatura prodotte col latte contaminato: si tratta in tutto di 2.402 forme di Parmigiano Reggiano che sono bloccate in 13 caseifici del parmense e saranno destinate alla distruzione.
L’operazione è stata accolta con soddisfazione dal Ministero delle Politiche agricole e dal Ministero della Salute. Afferma il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina: “L’operazione della Procura di Parma e dei Nas a tutela della salute dei consumatori e del Parmigiano Reggiano è la conferma che il nostro sistema di controlli funziona. Abbiamo gli anticorpi giusti per contrastare con efficacia chi viola le regole, creando danni enormi alla reputazione dei nostri prodotti. Dobbiamo anche ribadire che non c’è al mondo un sistema di verifiche come quello previsto per i prodotti di qualità italiani. Solo nel 2013 abbiamo condotto più di 130mila controlli e tra i prodotti DOP e IGP il tasso di contraffazione mostra percentuali molto basse. Il Governo è totalmente impegnato al fianco dei produttori che rispettano la legge e sono protagonisti di quel grande successo che è il Made in Italy agroalimentare, che vale oltre 33 miliardi di euro solo di export. Allo stesso tempo l’obiettivo primario resta quello di garantire la salute e la fiducia dei consumatori italiani ed internazionali”.
“L’operazione della Procura di Parma, a seguito dell’indagine NAS, dimostra l’efficacia dei controlli sulla sicurezza alimentare nel Paese, priorità assoluta del nostro Governo e del Ministero della Salute – spiega a sua volta il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – I risultati dell’indagine ci rassicurano sulla limitatezza dei casi, che riguardano solo una parte della produzione. Per questo possiamo tranquillizzare i consumatori italiani e stranieri. Proseguiremo nei controlli con il massimo del rigore a garanzia del Consorzio Parmigiano Reggiano, che è parte lesa”.
Al di là del solito trionfalismo circa “il miglior sistema di controlli del mondo”, il formaggio in questione, (non il latte) ha un contenuto residuo di Aflatossina (metabolita) M1 superiore ai limiti di legge?