L’olio extravergine DOP italiano è un olio di ottima qualità. E’ quanto emerge dalle analisi effettuate dall’Unione Nazionale Consumatori su alcuni tipi di olio extravergine DOP per verificarne la rispondenza alle caratteristiche previste dai disciplinari di produzione. Le analisi sono state effettuate nell’ambito del progetto “Quale olio?” realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali “per rilevare eventuali anomalie a tutela della trasparenza del mercato e della buona fede pubblica” come ha sottolineato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC, commentando i risultati.

“Nel dettaglio – spiega Agostino Macrì, esperto UNC per la sicurezza alimentare – sono stati analizzati tre  campioni provenienti dal Nord, dal Centro e dal Sud del nostro Paese: l’olio ‘Riviera ligure DOP’, l’olio ‘Sabina DOP’ e l’olio ‘Monti Iblei DOP’. La verifica è stata effettuata mediante controlli analitici che riguardano i seguenti parametri i cui valori sono definiti dalle vigenti normative:
•    acidità (contenuto di acido oleico libero);
•    concentrazione degli alchilesteri (prodotti reazione in caso di cattiva conservazione delle olive);
•    analisi spettrofotometrica all’ultravioletto (si scoprono aggiunte fraudolente di oli di bassa qualità);
•    prove sensoriali (analisi organolettica degli oli mediante panel test)”.
“Dai risultati emersi – evidenzia il prof. Macrì – risulta che i tre campioni esaminati rientrano ampiamente nei parametri stabiliti dalla normativa e contengono un buona quantità di vitamina E da cui si deve desumere che il livello di antiossidanti è decisamente buono. Soltanto le prove sensoriali relative all’olio ligure, pur rientrando nei limiti previsti, dimostrano che il prodotto tende a perdere le sue qualità organolettiche. Trattandosi di un olio acquistato presso un esercizio commerciale, non è possibile sapere se la conservazione prima della vendita sia stata idonea o sia stata causa di perdita delle sue caratteristiche originali”. “Considerando il lieve difetto riscontrato nell’olio ligure, una indagine più ampia su un numero più significativo di oli DOP potrebbe essere molto utile per capire se si tratta di un episodio isolato o riguarda altri oli. In generale, considerato il rigore dei disciplinari di produzione, il consumo degli oli extravergine DOP è comunque da consigliarsi ai consumatori: infatti -conclude Agostino Macrì-, seppur il costo è più elevato rispetto ai più comuni oli extravergine, le qualità organolettiche sono migliori”.


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