Città30, presentato oggi il disegno di legge promosso dalle associazioni ambientaliste
Il testo è stato adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV. Le Associazioni promotrici: “la proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana”
Oggi è stato presentato in Parlamento il disegno di legge proposto dalle associazioni promotrici della campagna #Citta30subito, in materia di “Norme per lo sviluppo delle città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”.
“Ringraziamo i parlamentari che hanno voluto presentare la proposta alla Camera dei deputati. Urgente una legge quadro nazionale per azzerare le vittime della strada e recuperare il ritardo nella mobilità delle città italiane”, hanno commentato le associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, ASviS, Fondazione Michele Scarponi.
Le associazioni ricordano, infatti, che nelle città si verifica “il 73% degli incidenti, che per oltre la metà dei casi vedono come cause principali l’eccesso di velocità, che sulle strade urbane è la prima in assoluto degli incidenti mortali, la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e la guida distratta”.
Secondo le associazioni, quindi, “è dall’abbassamento del limite generale di velocità in città che è necessario partire per ridurre la strage stradale, che in Italia ha numeri impressionanti: di media perdono la vita quasi 9 persone al giorno, senza contare i feriti gravi (500 casi giornalieri). Basti pensare che nel solo 2021 hanno perso la vita 566 ragazzi, a cui si sono aggiunti oltre 60mila feriti, attestando gli incidenti stradali come prima causa di morte in Italia tra i 15 e i 29 anni”.
Città30, la proposta di legge
Per questi motivi Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi hanno promosso il disegno di legge “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati”, redatto a cura di Andrea Colombo, esperto legale.
Il testo, adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV, propone in un corpus di 18 articoli una visione organica di Città 30, non solo come abbassamento del limite di velocità, ma anche come ridisegno delle strade urbane, maggiori controlli ed educazione.
Il cuore della legge – spiegano le associazioni – è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h.
La legge indica, inoltre, risorse, strumenti e semplificazioni per adeguare le norme sulla viabilità e sull’infrastruttura stradale alla moderazione del traffico e della velocità, al rafforzamento dei controlli, all’aumento del rispetto delle regole di comportamento sulla strada e alla diffusione di campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti.
“La proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana, come dimostra anche la città di Bologna, il primo grande centro italiano che si è mosso concretamente in questa direzione – dichiarano le associazioni promotrici della campagna #Citta30subito -. Per moderare la velocità è infatti necessario modificare lo spazio stradale in maniera infrastrutturale, realizzando riprogettazioni delle aree pubbliche che rendano immediatamente riconoscibile la città30 e che cambino in maniera sostanziale l’uso della città e le abitudini di mobilità, creando un contesto urbano dove convenga vivere”.