
Difendere la Terra, Federbio: la grande minaccia dell’inquinamento da pesticidi
Il 64% dei terreni agricoli mondiali è a rischio di inquinamento da pesticidi, ricorda Federbio alla vigilia della Giornata mondiale della Terra
Difendere la Terra, proteggere la salute del pianeta, contrastare i cambiamenti climatici. In vista della Giornata mondiale della Terra di domani si moltiplicano gli appelli a proteggere la salute delle persone e dell’ambiente. Garantire la salute della Terra è un’opzione che non ha alternative. I rischi e i pericoli sono tanti e fra questi c’è l’impatto della contaminazione e dell’inquinamento da pesticidi usati in agricoltura.
Bisogna «custodire il pianeta da un declino senza precedenti», dice Federbio – la Federazione italiana dell’agricoltura biologica e biodinamica.
Salute della Terra e delle persone
Federbio si aggancia a recenti studi per tornare a denunciare l’inquinamento da pesticidi.
«La crisi pandemica ha evidenziato la stretta relazione che c’è tra la salute della Terra e quella delle persone – dice Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – L’agricoltura intensiva, la monocoltura, l’uso di diserbanti e concimi chimici di sintesi sono tra gli elementi che più impoveriscono il terreno. Siamo a un punto di svolta, non abbiamo più tempo. Serve l’adozione di un nuovo paradigma di produzione agroalimentare basato sulla transizione agroecologica, per preservare la fertilità della Terra».
Inquinamento da pesticidi
Secondo il recente studio dell’Università di Sydney (Risk of pesticide pollution at the globale scale) pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience”, due terzi dei terreni agricoli mondiali (il 64%, circa 24,5 milioni di km quadrati) sono a rischio di inquinamento da pesticidi, mentre un terzo (il 31%) è ad alto rischio.
Fra le aree ad alto rischio, circa il 34% si trova in regioni ad alta biodiversità, il 5% in aree con scarsità d’acqua e il 19% in nazioni a reddito medio-basso.
I ricercatori hanno analizzato il rischio di inquinamento da pesticidi, causato da sostanze comunemente usate, erbicidi, insetticidi e fungicidi, e hanno riscontrato che il 61,7% (circa 2,3 milioni di km2 ) dei terreni agricoli europei rientra tra quelli “ad alto rischio”.
Agricoltura e clima
Federbio richiama questi dati per ricordare che il terreno degradato e sfruttato contribuisce ad aggravare il cambiamento climatico. In contrasto si pone l’agricoltura biologica che si basa sull’uso di sostanze di origine naturale, sul divieto di impiego di prodotti di sintesi chimica, sull’obiettivo di mantenere la fertilità dei terreni e la conservazione della biodiversità.
«Mentre per l’agricoltura convenzionale l’obiettivo è nutrire la pianta per l’aumento immediato delle rese, in agricoltura biologica l’obiettivo è nutrire la terra tutelandone la fertilità, gli ecosistemi e la biodiversità, per garantire cibo sano e nutriente e una stabilità di produzione in grado di rispondere alle esigenze del presente senza compromettere la possibilità di soddisfare i bisogni delle generazioni future», dice Mammuccini.

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