Due milioni e mezzo di bambini accusano arrossamenti agli occhi, affaticamento della vista o mal di testa proprio nelle ore scolastiche. Quasi un milione e mezzo di bambini in età scolare non si è mai sottoposto ad una visita oculistica e per il 70% circa dei genitori ‘non è necessaria E’ quanto emerge da un aggiornamento dell’indagine della Commissione Difesa Vista che, da tempo, collabora con l’Istituto Piepoli per effettuare degli screening sul comportamento degli italiani nei confronti della salute degli occhi dei bambini. La Commissione denuncia una situazione di stallo: da due anni a questa parte – si legge in una nota – i risultati non migliorano. Sono ancora pochi i genitori che sottopongono i propri figli in età scolare a visite oculistiche.

Una possibile soluzione a questa situazione sono i controlli mirati dei ragazzi. "E’ fondamentale sottoporre i propri figli a controlli- afferma Maria Antonietta Blasi, professore associato, Clinica oculistica Università de L’Aquila e consulente Commissione Difesa Vista -. Visite regolari e tempestive, infatti, permettono di evidenziare problemi comuni e molto diffusi, come ad esempio la miopia, ma portano alla luce anche altri disturbi visivi come l’ipermetropia e l’astigmatismo e patologie quali lo strabismo, tipico dell’età pediatrica, o malattie di maggiore gravità, quali la cataratta congenita, che se unilaterali, potrebbero compromettere la visione in un solo occhio, lasciando, però, al bimbo l’uso dell’altro occhio e, quindi, non essere avvertite".

Come si fa a stabilire se è questione di voglia o ci sono problemi? La Commissione ricorda che spesso l’organismo segnala le situazioni di disagio con: mal di testa, bruciore agli occhi, annebbiamenti della vista da vicino o da lontano, ancor prima che il difetto visivo sia rilevabile. "Quando il bambino (o il ragazzo ) non vedono bene – spiega Massimo Trevisol, Ottico Optometrista e consulente della Commissione Difesa Vista – di solito assumono atteggiamenti posturali scorretti: come ad esempio testa e corpo troppo ricurvi sul banco, oppure tendono a posizionare il foglio su cui stanno scrivendo in modo obliquo. Indicativa, in alcuni casi, è l’impugnatura della penna: se è eccessiva la forza con cui viene tenuta suggerisce che c’è qualche difficoltà".


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