Disastro ferroviario Pioltello, MDC si costituisce parte civile e lancia l’allarme sicurezza
Il Movimento Difesa del Cittadino ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro Rete Ferroviaria Italiana e segnala: “pochi i soldi del PNRR per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali”
Il 25 Gennaio 2018 deragliò a Pioltello il treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi, causando la morte di tre persone e diverse decine rimasero ferite. Questa mattina, presso il Tribunale Penale di Milano, si è svolta la prima udienza a carico delle nove persone rinviate a giudizio dal GUP Anna Magelli. Tra queste Maurizio Gentile, ex ad di Rete ferroviaria italiana.
Pesanti le accuse, tra cui: disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza. Lo ricorda il il Movimento Difesa del Cittadino, che ha deciso di costituirsi parte civile – rappresentata dall’Avv. Mattia Cappello – nel processo di Milano contro Rete Ferroviaria Italiana.
“Un’ iniziativa doverosa a sostegno delle famiglie delle vittime e nell’interesse dei milioni di pendolari Lombardi, che hanno diritto a viaggiare in sicurezza senza rischiare la vita per le gravi negligenze delle società che gestiscono le reti ferroviarie”, questo quanto dichiarato dal Presidente di MDC Francesco Luongo.
Pioltello, MDC lancia l’allarme sicurezza
Il Movimento Difesa del Cittadino ricorda che spesso i diritti dei viaggiatori vengono negati, nonostante le norme europee li stabiliscano in modo chiaro, come nel caso dei Regolamenti n. 1371/2007 per il trasporto ferroviario e n. 181/2011 per la gomma.
Per l’associazione molti passi in avanti sono stati fatti grazie all’attività dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che proprio quest’anno ha varato la Delibera 28/2021 recante “Misure concernenti il contenuto minimo degli specifici diritti che gli utenti dei servizi di trasporto ferroviario e con autobus possono esigere nei confronti dei gestori dei servizi e delle relative infrastrutture con riguardo al trattamento dei reclami”.
Resta – sottolinea l’associazione – il problema della vetustà di reti regionali ed infrastrutture del trasporto ferroviario, ed è su questo che MDC nutre dubbi e lancia l’allarme, “vista l’esiguità delle risorse assegnate per la messa in sicurezza”.
“Sui 24,77 miliardi disponibili nel PNRR – spiega MDC – gli investimenti di cui si gioverebbero i pendolari sono pari a soli 4,04 miliardi, da suddividere tra i seguenti piani di investimento: Potenziamento delle linee regionali (0,94 mld); potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel sud (2,40 mld) e miglioramento delle stazioni ferroviarie del mezzogiorno (0,70 mld)”.