Discorsi d’odio, nasce la prima Rete nazionale contro l’hate speech
Nasce la prima Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio. Mette insieme associazioni, ong, università e centri di ricerca
Migranti, rom, donne sono fra le principali vittime delle campagne d’odio online. Secondo un report diffuso da Amnesty ad aprile di quest’anno, quasi 1 contenuto su 4 sul tema “donne e diritti di genere” offende, discrimina o incita all’odio contro le donne o contro una donna in particolare). E 1 commento sessista su 4 riguarda le donne e i diritti di genere. Ma è solo un aspetto, drammatico, di quell’ampio fenomeno noto come discorsi d’odio (hate speech) che appunto colpisce donne e minoranze, etniche o religiose, di ogni tipo.
Ora una rete di associazioni, università ed enti di ricerca promuove una Rete per il contrasto ai discorsi d’odio che mette insieme più realtà impegnate in questo settore e promette ricerche, narrazioni alternative, campagne nelle scuole.
La Rete contro i discorsi d’odio
La prima Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio sarà presentata la prossima settimana.
Mette insieme tre ong che operano a livello internazionale (Action Aid Italia Onlus, Amnesty International Italia, COSPE Onlus); otto associazioni (ASGI– Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, ARCI, Associazione “Carta di Roma”, Giulia– Giornaliste Unite Libere Autonome, Lunaria, Pangea Onlus, Vox Diritti, Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI); un movimento transnazionale (No Hate Speech Movement Italia); otto università (Bicocca, Bologna, Firenze, Padova, Reading (UK), Statale Milano, Trento, Verona); due centri di ricerca (CNR Palermo, Fondazione Bruno Kessler); due osservatori (OSCAD– Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, Osservatorio di Pavia) e il Consiglio Nazionale Forense.
L’azione della Rete contro l’hate speech
Il progetto, informa una nota, è unico nel suo genere perché riunisce le più importanti realtà che si occupano di monitorare e contrastare i discorsi d’odio, segue un approccio multidisciplinare e propone un’azione che andrà dalla ricerca alla proposta normativa, fino agli interventi nelle scuole per combattere bullismo, discriminazioni e intolleranze e per favorire la cultura dell’inclusione.
I discorsi e i fenomeni d’odio sono sempre più violenti e diffusi e da qui nasce l’esigenza di coordinarsi per dare risposte efficaci.
Fra gli obiettivi della Rete ci sono il contrasto all’hate speech e alla disinformazione da cui spesso i fenomeni d’odio hanno origine e la promozione di contro-narrazioni e narrazioni alternative.
Importante anche il settore della ricerca. Attualmente i report periodici sul tema sono diversi: ci sono il Barometro dell’Odio di Amnesty e la Mappa dell’Intolleranza di VoxDiritti, il Libro bianco sul razzismo di Lunaria e i rapporti di Carta di Roma, di Oscad e dell’Osservatorio di Pavia.
La Rete costruirà un data base condiviso per fare aggiornamenti e confronti e darà vita a un «patrimonio prezioso di conoscenza, senza la quale le armi per combattere i discorsi d’odio appaiono spuntate». Saranno poi lanciata campagne di sensibilizzazione contro i discorsi d’odio a livello nazionale ed europeo.