#Eu60, il Fondo sociale europeo compie gli anni
In occasione delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della firma dei trattati Ue, anche il Fondo sociale europeo “compie gli anni”. Parliamo di un’istituzione che fin dalla sua nascita, nel 1957, investe in tutta Europa per creare nuova occupazione, migliorare il livello di istruzione, favorire l’inclusione sociale e la modernizzazione degli enti pubblici. Tra i destinatari delle azioni del fondo figurano inattivi (36 %), occupati (33 %) e disoccupati (30 %). Le persone scarsamente qualificate sono il 40 %, i giovani sono il 30 % e le persone svantaggiate sono almeno il 21 %. Le donne partecipanti alle azioni del Fondo sono state 51,2 milioni.
Secondo l’ultima relazione di valutazione degli investimenti effettuati dal FSE, alla fine del 2014, almeno 9.4 milioni di cittadini europei hanno trovato lavoro con il sostegno del Fondo, 8.7 milioni hanno ottenuto un diploma o una certificazione e 13.7 milioni di persone hanno segnalato un innalzamento del proprio livello di competenze.
Tra i progetti che hanno contribuito a raggiungere gli obiettivi, ci sono le iniziative della Caritas in Spagna che ha aiutato oltre un milione di persone, tra immigrati, donne svantaggiate, giovani poco qualificati e disoccupati con più di 45 anni. Il progetto Diritti Scuola invece, oltre ad aver apportato un miglioramento dei metodi di studio e dei programmi scolastici, ha aiutato oltre 200.000 bambini in Italia a migliorare la loro scolarizzazione. I migliori risultati sono stati raggiunti in Puglia dove il tasso di abbandono scolastico è passato dal 30.3% del 2004, al 19.5% nel 2011. È andato molto bene anche il progetto Accademia per lo sviluppo dell’economia sociale, nella regione di Małopolskie in Polonia, dove grazie alla consulenza giuridica e aziendale dell’accademia è nata una nuova e fiorente realtà economica e sociale a beneficio de cittadini.
di Ludovica Criscitiello