
Assegno unico universale, da marzo a novembre 2022 erogati 11,6 miliardi di euro (fonte immagine Pixabay)
Assegno unico universale, da marzo a novembre 2022 erogati 11,6 miliardi di euro
Da marzo a novembre 2022 con l’Assegno unico universale sono stati erogati 11,6 miliardi di euro per 9 milioni e mezzo di figli e importo medio mensile di 146 euro a figlio. Nel 2023 erogazione d’ufficio per chi già ne beneficia, da marzo 2023 l’importo sarà calcolato in base all’Isee 2023
Da marzo a novembre 2022 l’Assegno unico universale ha fatto erogare 11,6 miliardi di euro per 9 milioni e mezzo di figli. L’importo medio mensile è di 146 euro a figlio. L’Inps ha aggiornato l’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale che contiene al suo interno anche i dati relativi all’Assegno destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC).
Assegno unico universale, gennaio-marzo 2023
Dal 1° marzo 2023, sarà più semplice ricevere l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico. Infatti, l’Inps proseguirà in automatico il pagamento per chi già ne usufruisce. Solo chi lo richiede per la prima volta dovrà presentare domanda mentre chi deve segnalare variazioni potrà aggiornare l’istanza in corso, tramite la procedura on line disponibile sul sito www.INPS.it.
Le mensilità di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolate in base all’ISEE 2022, oppure facendo riferimento ad ISEE 2023 se già presente. Da marzo, avverte l’Inps, l’importo sarà determinato in base all’ISEE 2023. In mancanza di ISEE 2023, l’assegno sarà calcolato con riferimento ai valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio con tutti gli arretrati in caso di presentazione dell’ISEE entro il 30 giugno.
Assegno unico, erogati 11,6 miliardi
Da marzo a novembre 2022, spiega l’Inps, sono stati erogati complessivamente alle famiglie assegni per 11,6 miliardi di euro. La spesa relativa ai nuclei non percettori di RdC risulta pari a 11,1 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,6 milioni di richiedenti e 9,1 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità; gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio.
Per i nuclei che non percepiscono reddito di cittadinanza, circa il 47% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con ISEE inferiore ai 15mila euro; circa il 23% dei figli, invece, appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato ISEE. Per essi, con riferimento al mese di novembre, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da poco meno di 50 euro (per chi non presenta ISEE o supera i 40mila euro) a 195 euro per le classi di ISEE fino a 15mila euro.
L’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, va da un minimo di 50 euro, in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro, ad un massimo di 175 euro per ISEE fino a 15mila euro.
I nuclei percettori di RdC con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono 493mila, con riferimento a circa 835mila figli a carico, di cui circa 480mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di RdC. Per essi si è proceduto al calcolo dell’integrazione dell’assegno sottraendo, dall’importo teorico dell’assegno spettante, la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare; l’importo medio mensile di tale integrazione è risultato pari a 166 euro per nucleo.
Attraverso il sito INPS è possibile accedere all’ISEE precompilato (https://servizi2.inps.it/servizi/IseePrecompilato/home.aspx), completo delle informazioni riferite ai familiari maggiorenni che, con la propria identità digitale, potranno autorizzare il dichiarante all’uso dei propri dati.

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