Internet, giovani “iperconnessi” ma più consapevoli. Oggi il Safer Internet Day
Secondo un’indagine realizzata da Skuola.net cala la dipendenza dei più giovani da Internet. Dall’UNICEF arrivano 5 consigli per utilizzare internet al meglio e tutelarsi dal rischi
Oggi 5,3 miliardi di persone nel mondo utilizzano Internet, quasi il doppio rispetto ai 3,2 miliardi che lo utilizzavano nel 2015. E i più giovani passano molto tempo online. Lo ha ricordato l’UNICEF, che – in occasione del Safer Internet Day, che si celebra oggi – richiama l’attenzione sulla necessità di “rendere Internet un luogo più sicuro e gentile“.
Naturalmente l’utilizzo di internet non va demonizzato. “Crescere online offre opportunità illimitate. Attraverso computer, smartphone, console di gioco e televisori, i bambini imparano, immaginano e sviluppano le loro reti sociali – afferma l’UNICEF. – Se usato nel modo giusto e accessibile a tutti, Internet ha il potenziale per ampliare gli orizzonti e accendere la creatività in tutto il mondo”. Allo stesso tempo, però, “queste opportunità comportano anche seri rischi. Il cyberbullismo e altre forme di violenza tra coetanei possono colpire i giovani ogni volta che si collegano ai social media o alle piattaforme di messaggistica istantanea”.
Per questo motivo l’UNICEF ha lanciato 5 consigli per i ragazzi e le ragazze, per aiutarli a utilizzare questi strumenti in modo consapevole e sano.
Safer Internet Day, come utilizzare internet al meglio
L’UNICEF consiglia, in primo luogo, di fare attenzione quando ci si relaziona con qualcuno online, che si tratti di videogiochi o di social media. Raccomanda, inoltre, di coltivare le proprie amicizie online e offline: “pensate a come mantenere legami significativi e a come ritagliarvi del tempo di qualità con amici e familiari”.
Nell’era digitale, inoltre, è sempre più alto il rischio di passare online molto tempo. Pertanto “Fate attenzione al tempo che trascorrete online o sul vostro dispositivo – consiglia l’UNICEF. – Potreste prendere in considerazione l’idea di programmare dei momenti regolari per dedicarvi agli hobby che vi piacciono o per vedere gli altri offline”.
Inoltre, è sempre bene ricordare che non tutto ciò che si vede sui social media è reale, pertanto bisogna cercare di non crearsi aspettative irrealistiche. Infine, “considerate come le vostre esperienze online possano aiutare il vostro diritto a esprimervi e a coltivare i vostri interessi”.
Perché i giovani navigano in Rete?
Secondo uno studio realizzato da Generazioni Connesse, curato da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA, sta cambiando il modo in cui i giovani si approcciano all’utilizzo di internet. In primo luogo, l’indagine evidenzia un calo della dipendenza da internet.
Diminuiscono, infatti, “coloro che affermano di essere connessi oltre 5 ore al giorno: oggi sono il 47%, contro il 54% rilevato nel 2022 e il 77% del 2021″. E sono gli stessi studenti che vorrebbero approfondire a scuola il tema della dipendenza da internet, per cercare di “evitare di stare troppo tempo online”.
Le piattaforme social, inoltre, non vengono più utilizzate solamente come strumento dedicato alla costruzione di reti sociali, ma soprattutto come “media“. Prevale sempre la motivazione legata all’intrattenimento (ad esempio, “2 su 3 usano i social per restare in contatto con gli altri, 1 su 2 per seguire creator e influencer”); tuttavia, “tra quanti si informano sull’attualità tramite il web (94% del campione), la maggior parte (39,5%) utilizza proprio i social network come fonte primaria“.
Inoltre, quasi la metà degli intervistati (48%) almeno una volta ha scelto di comprare prodotti direttamente su una pagina social. A circa 1 su 7 capita “spesso e volentieri”. C’è anche chi ha scelto il digitale per investire nel proprio futuro, ad esempio per svolgere qualche lavoretto extra e la porzione più consistente si è orientata nello specifico sui social network, “creando pagine personali dal carattere anche commerciale o gestendo pagine social di altre persone”. Oltre la metà (51%) pensa che, un domani, possa diventare anche un’occupazione a tempo pieno.