
Internet, il 22% dei minori connesso più di 5 ore al giorno. Aumentano i casi di cyberbullismo (foto Pixabay)
Internet, il 22% dei minori connesso più di 5 ore al giorno. Aumentano i casi di cyberbullismo
Secondo un’indagine MOIGE-Piepoli, i social più utilizzati sono YouTube, Instagram e Tik Tok. Aumentano gli episodi di bullismo e cyberbullismo. In particolare, il 31% dei minori è stato vittima almeno una volta di cyberbullismo
Il 22% dei minori supera le 5 ore al giorno connesso e il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione (nel 2021 era il 59%): è quanto è emerso oggi nel corso dell’evento di presentazione dei dati dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web”, realizzata dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web e i vari device intervistando 1.316 minori dai 6 ai 18 anni.
Lo studio ci rimanda, quindi, un’immagine di una generazione sempre più iperconnessa (al 15% dei minori capita sempre o spesso di rinunciare ad ore di sonno per stare di più su internet), che però – osserva l’analisi – non sta sostituendo le relazioni nel mondo reale con quelle virtuali. L’89% degli intervistati, infatti, dichiara di avere più amici nel mondo reale (nel 2020 erano l’81%) e diminuisce il numero di chi fa nuove conoscenze online sempre o spesso (22% contro il 26% del 2020).
I social più utilizzati sono YouTube, Instagram e Tik Tok, dove il 68% dichiara di essere molto o abbastanza attivo. Internet viene utilizzato principalmente per chattare (70%, contro il 60% del 2021); inoltre, per il 17% dei minori, il web rappresenta l’unica fonte di informazione. Per gli altri, la fonte principale sono i genitori o altri adulti (52%) o la tv (23%). Mentre più della metà dei minori (53%) ritiene che ciò che si legge online sia poco attendibile.
Minori su internet, aumentano gli episodi di bullismo e cyberbullismo
L’indagine mostra anche un drammatico aumento degli episodi di bullismo e cyberbullismo. I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta, sono il 54%, contro il 44% del 2020. Per quanto riguarda il cyberbullismo, in particolare, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020.
Il 34% dei minori che hanno partecipato allo studio, inoltre, conosce qualcuno che è stato vittima di prepotenze (nel 2020 erano il 29%). Il 10% (+3%) ammette di aver preso parte ad episodi di prepotenza, il 6% ha usato foto o video per offendere altre persone. Un preoccupante 53% (+15% rispetto al 2020) dice di prendere abitualmente in giro uno o più amici, ma che lui/loro sanno che lo fa per scherzare.
Ma come si comportano se assistono ad episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

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