Safer Internet Day, minori e videogiochi (Foto cottonbro studio per Pexels)

Videogiochi e minori, non serve demonizzare ma è bene avere regole condivise. In Italia il 12% degli studenti è a rischio di disturbi da videogiochi, dice una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità. E da questo dato partono i neuropsichiatri dell’infanzia in occasione dell’odierna Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, il Safer Internet Day, istituita e promossa dalla Commissione europea.

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete (SID) ha infatti come obiettivo quello di far riflettere studenti e studentesse sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo positivo-attivo che possono avere utilizzando la rete in modo sicuro. A tal proposito la SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) sottolinea l’importanza dell’uso consapevole di Internet da parte di bambini e adolescenti e soprattutto promuove il ruolo attivo e responsabile dei genitori.

Videogiochi, ISS: 12% degli studenti a rischio disturbo

Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, il 12% degli studenti è a rischio di disturbo da uso di videogiochi. Il problema riguarda il 18% degli studenti maschi delle scuole secondarie di primo grado e il 13,8% degli studenti delle superiori contro il 10,8% nelle scuole medie e il 5,5% nelle scuole superiori per le femmine.

Analizzando i dati del Rapporto ISS sulle dipendenze comportamentali della Generazione Z emerge che nella popolazione scolastica tra 11 e 17 anni il rischio di disturbo da uso di videogiochi vede coinvolto circa 480.000 studenti italiani, pari appunto al 12%. Il genere maschile è il più colpito e, rispetto all’età, la percentuale di rischio maggiore si rileva nelle scuole medie con il 14,3% dei ragazzi a rischio, mentre il dato scende al 10,2% alle superiori.

Videogiochi, opportunità e rischi

Nell’era del digitale, i videogiochi sono diventati una forma d’intrattenimento e di riferimento per i bambini ragazzi e adulti. E non hanno solo natura ludica ma rivestono sempre più anche un’importanza educativa e sociale.

“È importante non demonizzarli – sottolinea la Prof.ssa Elisa Fazzi, Presidente SINPIA, Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia – poiché i videogiochi possono anche offrire opportunità uniche per l’apprendimento e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti, per favorire le abilità cognitive e sociali, offrendo occasioni di divertimento e la possibilità di creare scenari ricchi di fantasia. Allo stesso tempo è necessario essere consapevoli che un uso eccessivo o inappropriato dei videogiochi può avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere dei ragazzi, specialmente dei più piccoli. Per tale motivo, i genitori e gli adulti di riferimento hanno un ruolo cruciale nel garantire che i bambini e gli adolescenti mantengano un equilibrio sano tra gioco e altre attività importanti, come lo studio, l’interazione sociale e l’esercizio fisico”.

Quando si affronta il tema di Internet così come quello dei videogiochi non è facile decretare quale sia l’approccio “giusto” o “sbagliato” in maniera assoluta. Questo perché il discorso si declina a favore di differenti scenari che dobbiamo tenere in considerazione, ad esempio l’età, l’impatto subito dai bambini a seconda dei loro diversi contesti di provenienza e il rapporto che essi stessi coltivano col mezzo tecnologico durante la loro esperienza di vita.

Per poterne fare un uso consapevole è necessario quindi trasmettere delle regole condivise e chiare ma allo stesso tempo rimodulabili e flessibili in base al naturale sviluppo dell’utente che ne fa uso. Durante la fase della crescita, i genitori e gli adulti di riferimento svolgono un ruolo cruciale.

“In questo scenario – precisa la Dott.ssa Antonella Costantino, Past President SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – la costruzione di un accordo condiviso con i figli sul tempo che si può trascorrere con i videogiochi e sugli schermi o l’evitarne l’uso durante i pasti (anche da parte dei genitori stessi) è solo una parte, così come evitare l’uso nell’ora prima di dormire, perché l’esposizione alla luce blu emessa dagli schermi dei dispositivi può influenzare negativamente il riposo notturno, sopprimendo la produzione di melatonina. Ancora più importante è imparare insieme, adulti e ragazzi, ad “addomesticare gli schermi” per usarli in modo positivo, che vuol dire essere più consapevoli di come funzionano e conoscere meglio gli usi possibili e i loro aspetti positivi, oltre che negativi”.

di Aurora Cusumano

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