OpenAI, Garante Privacy avvia istruttoria su “Sora”
Il Garante della Privacy (GPDP) ha avviato un’istruttoria nei confronti di OpenAI per il nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”
Il Garante della Privacy (GPDP) ha avviato una istruttoria nei confronti di OpenAI, per il nuovo modello di intelligenza artificiale, denominato “Sora”. Sora sarebbe in grado di “creare scene dinamiche, realistiche e fantasiose, partendo da poche istruzioni testuali”. Mondi con scene realistiche o fantastiche, con movimenti fluidi, convertendo istruzioni testuali in scene video realistiche. Il che significa che può avere delle implicazioni sul trattamento dei dati personali. L’Unione Nazionale Consumatori fa sapere: “istruttoria sacrosanta, si faccia subito chiarezza”. Il Garante non ha perso tempo inoltrando immediatamente la richiesta formale alla società di fornire informazioni dettagliate sull’algoritmo che gestisce la piattaforma.
Nuova istruttoria del Garante Privacy sull’intelligenza artificiale
Entro 20 giorni, la società dovrà precisare se il nuovo modello di intelligenza artificiale sia un servizio già disponibile al pubblico e se venga o verrà offerto ad utenti che si trovano nell’Unione Europea e in particolare in Italia.
OpenAI inoltre dovrà chiarire una serie di elementi: le modalità di addestramento dell’algoritmo; i dati raccolti ed elaborati specialmente se riguardano dati personali ed eventualmente anche particolari categorie di dati (convinzioni religiose, filosofiche, opinioni politiche, dati genetici, salute, vita sessuale) evidenziandone le fonti utilizzate.
Nel caso in cui il servizio venga o verrà offerto a utenti che si trovano nell’Ue, il Garante ha chiesto di indicare infine se le modalità previste (ossia le basi giuridiche del trattamento dei dati forniti) siano conformi al Regolamento europeo.
“Bene, ottima notizia! Un’istruttoria sacrosanta. E’ importante che si faccia subito chiarezza” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, aggiungendo infine “L’innovazione, certo rappresentata dall’intelligenza artificiale, deve sempre andare di pari passo con la tutela della privacy. I dati personali vanno sempre tutelati e non possono essere utilizzati senza il consenso dell’interessato, soprattutto se si tratta di dati particolari che rivelino l’origine etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose, la salute o l’orientamento sessuale della persona”.