
Tim e WindTre annunciano possibili aumenti tariffari, AACC chiedono l'intervento del Governo (Foto Pixabay)
Tim e WindTre: possibili aumenti tariffari dal 2024. AACC chiedono l’intervento del Governo
Dal 2024 le tariffe Tim e WindTre potrebbero aumentare. Consumatori: “Necessario un intervento immediato per scongiurare i rincari e consentire un rilancio del settore”
“Tim e WindTre, le aziende di comunicazioni con il maggior numero di utenti in Italia, hanno recentemente modificato le condizioni dei propri contratti, arrogandosi la possibilità, a partire dal 1° gennaio 2024, di modificare in qualsiasi momento le tariffe applicate ai loro servizi, adeguandoli al tasso annuale di inflazione ISTAT, escludendo inoltre il diritto di recesso per gli utenti. Sono previsti incrementi minimi fissi del 5%, anche in caso di tasso di inflazione inferiore a tale livello”: è quanto denunciano le Associazioni Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Udicon, che hanno chiesto un intervento del Governo per contrastare i rincari.
Tim e WindTre, le modifiche contrattuali per “adeguamento dei prezzi”
In particolare, la TIM spiega in una nota che il “canone mensile delle Offerte Internet Senza Limiti Premium, Tutto Senza Limiti Premium, TUTTO Premium e Smart Premium sarà incrementato, con cadenza annuale, in misura percentuale pari all’indice di inflazione (IPCA) rilevato dall’ISTAT, non tenendo conto di eventuali valori negativi dello stesso, maggiorato di un coefficiente pari a 3,5 punti percentuali. L’incremento percentuale annuo del canone mensile dell’Offerta, dato dalla somma dell’IPCA e di detto coefficiente di maggiorazione, non potrà complessivamente superare il valore del 10%”.
“La variazione del canone mensile dell’Offerta avrà decorrenza dal 1° aprile di ciascun anno, una sola volta per ciascun anno solare – sottolinea la TIM. – La prima variazione annuale del canone mensile dell’Offerta sarà effettuata a partire dal 1° aprile 2024, con riferimento al valore dell’IPCA rilevato per l’anno solare 2023, aumentato del suddetto coefficiente di maggiorazione”. Ma – spiega ancora la compagnia – “I clienti che non intendano accettare la variazione contrattuale sopra indicata hanno il diritto di recedere dal contratto o di passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, dandone comunicazione entro il 31 marzo 2023″.
Mentre nelle Condizioni Generali di Contratto di WindTre valide dal 21 novembre 2022, si legge – all’Art. 4.6 ADEGUAMENTO PREZZI – “Il Cliente prende atto e accetta che, da gennaio 2024, in caso di variazione annua positiva dell’indice nazionale dei prezzi al consumo FOI rilevata da ISTAT nel mese di ottobre dell’anno precedente, WINDTRE ha titolo di aumentare il prezzo mensile del Servizio di un importo percentuale pari alla variazione di tale indice o comunque pari almeno al 5% ove tale variazione fosse inferiore a detta percentuale. L’adeguamento, applicato entro il primo trimestre di ciascun anno, non costituisce una modifica contrattuale ai sensi dell’art. 2.4 delle presenti Condizioni Generali e, pertanto, non conferisce al Cliente diritto di recesso senza costi dal Contratto“.
Consumatori: necessario un intervento per scongiurare i rincari
Per le Associazioni si tratta di “una decisione del tutto arbitraria e a nostro avviso vessatoria, che limita fortemente la libera scelta del consumatore di disdire senza costi il contratto”.
“Tale pratica impone agli utenti, già vittime di rincari diffusi in tutti i settori, un’interpretazione arbitraria delle regole, che squilibra il mercato delle telecomunicazioni, provocando danni in tutto il comparto – affermano le Associazioni in un comunicato congiunto. – Abbiamo manifestato il nostro dissenso alle aziende coinvolte, che giustificano tale condotta con “la forte crisi che sta investendo il settore a causa di eccessivi costi infrastrutturali ed energetici, tale da mettere in serio rischio la sostenibilità economica delle stesse imprese” – a detta del management”.
Alla luce di tale situazione, dunque, le Associazioni chiedono l’intervento del Governo “per garantire, nell’immediato, l’eliminazione delle condizioni contrattuali ingiustamente introdotte e, contestualmente, aprire un Tavolo tecnico con tutti gli attori del comparto delle TLC, che coinvolga le Associazioni dei Consumatori, per individuare soluzioni che garantiscano un rilancio del settore senza che, a farne le spese, siano i cittadini attraverso ingiusti aumenti tariffari”.

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