Etichette del vino, le novità della Ue e la proroga che “salva” quelle già stampate (Foto Pixabay)

La dicitura “ingredienti” sulle etichette del vino non andrà tradotta. Mentre con un nuovo decreto, emanato dal Ministero dell’agricoltura, nei giorni scorsi è arrivata la proroga al 30 giugno 2024 che permette alle aziende del settore vitivinicolo di utilizzare le etichette di vino già stampate prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo.

Il Ministro dell’Agricoltura nei giorni scorsi ha infatti firmato un decreto che consente aziende vitivinicole di continuare a utilizzare sino al 30 giugno 2024 le etichette già stampate prima dell’adozione della nuova normativa europea, entrata in vigore l’8 dicembre 2023.

Si legge su ItaliaaTavola; “Tra le novità del nuovo sistema di etichettatura c’è l’obbligo di indicazione degli ingredienti del vino. Entro marzo 2024, tutte le etichette di vino italiano sono state progressivamente uniformate alla nuova normativa europea. Oltre agli ingredienti, obbligatorio il valore energetico espresso in KJ (chilojoule) o Kcal (chilocalorie) e l’indicazione della presenza degli allergeni”.

Nella lista degli ingredienti ci devono essere additivi e coadiuvanti tecnologici se possono provocare allergie o intolleranze e sarà obbligatorio indicare l’obbligo dell’indicazione dell’eventuale utilizzo di mosto concentrato rettificato.

Il regolamento europeo e le etichette del vino

Stiamo parlando del Regolamento (UE) 2021/2117. Secondo la normativa, tutte le bottiglie di vino vendute nell’Ue, indipendentemente dal paese d’origine, devono includere una dichiarazione nutrizionale e un elenco degli ingredienti.

“Al fine di fornire ai consumatori maggiori informazioni, le indicazioni obbligatorie ai sensi dell’articolo 119 del regolamento (UE) n. 1308/2013 dovrebbero includere una dichiarazione nutrizionale e un elenco degli ingredienti”, si legge all’inizio del regolamento.

Si legge poi nel documento: “Tuttavia, i produttori dovrebbero avere la possibilità di limitare il contenuto della dichiarazione nutrizionale sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta al solo valore energetico e di mettere a disposizione la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti in formato elettronico, a condizione che evitino qualsiasi raccolta o tracciamento dei dati degli utenti e la fornitura di informazioni a scopi commerciali. La possibilità di non fornire una dichiarazione nutrizionale completa sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta non dovrebbe tuttavia pregiudicare l’attuale obbligo di elencare nell’etichetta le sostanze che provocano allergie o intolleranze”.

E ancora: “Successivamente alla data di applicazione dei nuovi requisiti di etichettatura, dovrebbe essere consentita la commercializzazione delle scorte di vino esistenti, fino al loro esaurimento. Agli operatori dovrebbe essere concesso tempo sufficiente per adeguarsi ai nuovi requisiti di etichettatura prima che divengano applicabili”.

Spiega un approfondimento su Qui Finanza: “Nel dettaglio, allergeni e intolleranze devono apparire ed essere esposti nell’etichetta attaccata alla bottiglia, mentre gli ingredienti e i dettagli nutrizionali possono facoltativamente essere divulgati tramite “mezzi elettronici” come un codice QR. Ovviamente la lista degli ingredienti deve contenere anche tutti gli additivi e coadiuvanti tecnologici che provocano allergie o intolleranze utilizzati nella produzione del vino etichettato e comunque presenti nel prodotto finito. Il vino non conforme verrà rimosso dal mercato e potrebbero essere applicate anche sanzioni, la cui applicazione e definizione viene demandata ai singoli Stati Membri”.

Ingredienti e valori nutrizionali possono essere indicati attraverso un codice QR o un URL sull’etichetta che invia il consumatore a una pagina web con tali informazioni.

Etichette del vino, la recente risposta della Commissione

La questione delle etichette del vino è poi stata al centro di una lettera del Commissario Ue all’agricoltura , riportata da Federvini, in risposta alle preoccupazioni sollevate dalla commissione Agricoltura dell’Eurocamera riguardo nuove regole che avrebbero reso inutilizzabili le etichette già stampate.

Le nuove norme Ue sull’identificazione del codice QR per l’etichettatura dei vini fanno “esplicito riferimento all’elenco degli ingredienti che devono essere intitolati o preceduti da voce adeguata composta o comprendente la parola ‘ingredienti’. Nessun equivalente esiste però nel Regolamento Ue per le disposizioni relative alla dichiarazione nutrizionale”.

“Riguardo alla possibilità di sostituire il termine ‘ingredienti’ con un’abbreviazione o un simbolo quando l’elenco degli ingredienti viene fornito per via elettronica – si legge – i miei servizi hanno esaminato tutti i poteri di cui al regolamento (UE) n. 1308/2013 e concluso che nessuno di essi consente alla Commissione di apportare tale modifica sulla base dei poteri esistenti. La normativa linguistica applicabile a questo termine è la stessa attualmente vigente applicata alle altre indicazioni, che dovranno figurare sulle etichette in una o più forme ufficiali nelle lingue dell’Unione“.

«Finalmente – ha commentato Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo – un atto di buon senso da parte della Commissione, che dopo l’alzata di scudi delle scorse settimane da parte del nostro settore produttivo, ha finalmente chiarito come la dicitura ‘ingredienti’ sulle future etichette non debba essere tradotta, e che né gli Stati membri, né i distributori potranno chiedere di aggiungere la dicitura ‘informazioni nutrizionali’ al codice QR apposto sul retro delle bottiglie».


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