Registro delle opposizioni, UNC: telefonate moleste aumentate per quasi un consumatore su quattro (fonte foto Pixabay)

L’iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni non salva dalle telefonate moleste. Un’indagine fatta dall’Unione Nazionale Consumatori sul telemarketing evidenzia che nel 23,5% dei casi, quasi uno su quattro, le persone segnalano addirittura un aumento delle telefonate moleste, nonostante l’iscrizione al registro.

«Comincia male il 2023 per gli iscritti al nuovo Registro pubblico delle opposizioni. Non che il 2022 sia andato bene, ma fioccano sempre di più le telefonate moleste», afferma Massimiliano Dona, presidente UNC.

Registro pubblico delle opposizioni, miglioramenti solo per 4 consumatori su 10

L’indagine di gennaio condotta dall’associazione (che sta monitorando la funzionalità del registro) non ha valore statistico ma restituisce comunque risultati sconfortanti, considerato che hanno partecipato 4751 consumatori. Solo il 14,3% di loro non si è inscritto al Registro. Ma fra gli oltre 4 mila che si sono iscritti, il dato più evidente è che per il 23,5% di loro (958 persone) le chiamate indesiderate sono addirittura aumentate, contro il 7,6% registrato nella precedente inchiesta di novembre.

Per il 36,6% degli iscritti al registro (1488 utenti) sono rimaste le stesse, per il 39,9% (1624) le chiamate sono invece diminuite.

«Insomma, solo per meno di 4 consumatori su 10 c’è stato un miglioramento – commenta Dona – Una situazione intollerabile per la quale urge un nuovo intervento del legislatore. I call center, temendo sanzioni, sono stati cauti per qualche mese dopo l’attivazione del nuovo Registro avvenuta il 27 luglio dello scorso anno. Poi non c’è voluto molto per capire che l’impunità regna ancora sovrana e così ora sono tornati a fare i loro comodi esattamente come prima. Le sanzioni non fioccano e non fioccheranno. Per questo chiediamo che la pratica di chiamare a casa gli iscritti al Registro sia considerata per legge come pratica commerciale scorretta, sanzionabile anche dall’Antitrust».

 

 

Il Registro pubblico delle opposizioni

Il nuovo Registro pubblico delle opposizioni è partito lo scorso 27 luglio, è esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, fissi e cellulari, e permette al cittadino di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderato. L’iscrizione annulla anche i consensi rilasciati in precedenza, tranne quelli con i gestori delle utenze e quelli che saranno autorizzati dopo l’iscrizione. Con il nuovo servizio l’operatore deve consultare il registro mensilmente e comunque prima di svolgere le campagne pubblicitarie al telefono. Le associazioni dei consumatori hanno da subito denunciato il rischio che non sarebbe stato facile far rispettare la promessa di porre fine alle telefonate promozionali e di telemarketing indesiderato.


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