Carrello tricolore, Altroconsumo: pochi risparmi per i cittadini
“Parte sbiadito il carrello tricolore”. Così Altroconsumo che ha svolto un’analisi sui prezzi nei supermercati. Nel 78% dei casi i prodotti calmierati non sono i più economici presenti sullo scaffale
Ci sono pochi prodotti scontati. Mancano molti alimenti, se ci si limita agli alimentari. Le altre offerte nel frattempo si sono ridotte. I prezzi dei prodotti nel carrello tricolore, che quasi sempre sono della marca del distributore, sono in effetti diminuiti rispetto ai mesi precedenti ma nel 78% dei casi non sono i più economici presenti sullo scaffale. Ce ne sono altri, cioè, che costano di meno.
Altroconsumo: “Parte sbiadito il carrello tricolore”
«Parte sbiadito il carrello tricolore. Nonostante le intenzioni del Governo e l’attesa mediatica suscitata, dati alla mano, sembra essere questa la sintesi dopo le prime due settimane della misura – ha detto Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo – Al momento, infatti, le nostre rilevazioni sul campo mostrano ancora una scarsa possibilità di risparmio per le famiglie italiane: se una lieve diminuzione di prezzo c’è stata, il calo ha riguardato solo i pochi prodotti inseriti nel “carrello”; inoltre, quest’ultimo non è andato a sommarsi alle promozioni già in essere e, contestualmente, vi è stato un paradossale decremento delle altre offerte. Troppo poco, quindi, per costituire un reale supporto alla spesa degli italiani e certamente non sufficiente per determinare effetti miracolistici di abbattimento dell’inflazione generale, come recentemente affermato dal Ministro Urso».
«Abbiamo poi voluto sondare – prosegue – anche l’esperienza reale dei consumatori e la loro opinione rispetto a questa iniziativa governativa: ebbene, i cittadini stessi segnalano molte criticità, quali poca pubblicità nei punti vendita o l’esclusione di molti prodotti. Vista l’importanza della questione e il rilievo dato all’iniziativa, come Altroconsumo abbiamo deciso di aprire un osservatorio con cui continueremo a monitorarne la situazione per tutta la durata del Trimestre, per verificarne l’evoluzione e poterne valutare alla fine l’effettiva efficacia per le famiglie italiane».
Carrello tricolore, analisi su 15 punti vendita
È un primo bilancio niente affatto lusinghiero del carrello tricolore da parte di Altroconsumo. L’iniziativa del Governo, nota anche come trimestre tricolore o anti-inflazione (il carrello è il simbolo) è partita lo scorso 1° ottobre, concordata fra Governo, Grande distribuzione e produttori per offrire un paniere di beni di largo consumo, fra cui molti beni alimentari, a prezzi ribassati.
Altroconsumo ha cercato di analizzare l’effettivo risparmio per i cittadini rilevando i prezzi di 125 categorie di prodotto in 15 punti vendita di 8 catene (super, iper e discount) tra Roma e Milano, verificando quali tipologie di prodotto sono stati inseriti nel carrello e quale sia l’andamento dei prezzi rispetto al passato e rispetto alla media degli altri prodotti della categoria, non coinvolti dall’iniziativa.
Il risultato evidenzia risparmi limitati.
Spiega Altroconsumo: “Il trimestre antinflazione non ha generato sufficienti occasioni di risparmio in più rispetto a prima perché, nel frattempo, il numero delle altre classiche offerte della grande distribuzione si è ridotto di ben il 36% in media. I prezzi dei prodotti nel carrello tricolore, quasi sempre della marca del distributore, sono effettivamente diminuiti rispetto a maggio/giugno di quest’anno, però nel 78% dei casi non risultano i più economici sullo scaffale. In media solo 24 categorie di prodotto beneficiano degli sconti del carrello e mancano alimenti importanti come olio, acqua minerale in bottiglia e tutto il fresco (verdura, carne, pesce freschi)”.
L’associazione non ha mai trovato sotto le insegne del carrello tricolore né olio extravergine di oliva (tra i 213 oli extravergine da un litro trovati sugli scaffali dei 15 punti vendita, nessuno aveva mai il prezzo ribassato per il carrello tricolore) né, ad esempio, acqua, zuppe e minestre pronte, crema mani in barattolo e saponette.
Le catene a cui appartengono i 15 punti vendita visitati sono: Conad, Eurospin, Esselunga, Il Gigante, Lidl, Panorama, Penny Market, Supercoop/Ipercoop. Per il 96% dei casi i prodotti inseriti nel paniere tricolore sono prodotti a marchio commerciale, cioè del marchio del distributore.
Offerte e prezzi: quelli calmierati solo nel 22% sono i meno costosi
Altroconsumo ha contato i prodotti in offerta (carta fedeltà, prezzo basso sempre, promozioni a tempo e carrello tricolore) in tutti punti vendita visitati confrontando poi il numero con le promozioni presenti prima del trimestre tricolore, a maggio-giugno. Risultato: il numero di prodotti in promozione a ottobre rispetto a maggio/giugno è aumentato solo dell’11% ed è passato da 1.860 a 2.069, cioè solo 209 prodotti in più, benché i prodotti contrassegnati dal carrello tricolore fossero ben 666. Tutte le altre promozioni, con la comparsa del carrello tricolore, sono diminuite molto di numero.
Non sempre poi i prodotti che hanno il prezzo calmierato sono i meno costosi in assoluto. Altroconsumo ha contato infatti quante volte i prodotti del carrello tricolore risultassero i meno cari della categoria.
“Mediamente solo il 22% dei prodotti sono i meno cari dello scaffale, questo vuol dire che per il 78% delle volte è stato trovato un prodotto più economico con cui risparmiare di più che scegliendo il carrello”.
Rispetto a maggio-giugno, prosegue l’associazione, i prezzi dei prodotti inseriti nel carrello tricolore si sono abbassati nei super e nei discount del 6% e del 3%. Negli iper visitati, invece, c’è stato un aumento del 2%. In generale i prezzi di tutti i prodotti rilevati sullo scaffale (tra promozioni e non) sono aumentati rispetto a maggio-giugno: rispettivamente del 4% e del 5% nei super e negli iper, dell’1% nei discount.