Donne vittime di violenza, nel 2021 l'Istat ha rilevato 12.780 accessi al Pronto Soccorso

Donne vittime di violenza, nel 2021 l'Istat ha rilevato 12.780 accessi al Pronto Soccorso (foto Pixabay)

Donne vittime di violenza, nel 2021 l’Istat ha rilevato 12.780 accessi al Pronto Soccorso

L’Istat e il Ministero della Salute hanno presentato uno studio sulla situazione delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai servizi ospedalieri. Nel 2021 11.771 donne hanno effettuato un accesso in Pronto Soccorso (PS) con indicazione di violenza. Le giovani di 18-34 anni sono state le più colpite

Nel 2021 11.771 donne hanno effettuato un accesso in Pronto Soccorso (PS) con indicazione di violenza, per un totale di 12.780 accessi. Numeri che indicano un costante aumento, dal 2017, dell’incidenza di tali accessi (pari a 18,4 per 10.000 accessi complessivi in PS),  nonostante la generale diminuzione del ricorso al PS in conseguenza della pandemia da Covid-19. È quanto emerge da uno studio presentato dall’Istat e dal Ministero della Salute, per approfondire la conoscenza della situazione delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai servizi ospedalieri.

Donne vittime di violenza, l’analisi sugli accessi al Pronto Soccorso

Secondo l’analisi Istat-Ministero della Salute, nel PS gli accessi di donne con indicazione di violenza tra il 2019 e il 2020 (anno della pandemia) sono diminuiti di meno rispetto al totale degli accessi: da 15.791 a 11.818 (-25,2% contro -39,8% del totale degli accessi).

Nel 2021, si sono registrati 4,4 accessi in PS di donne con indicazione di violenza per 10.000 residenti. In particolare, le giovani donne di 18-34 anni sono state le più colpite (8,8 per 10.000), seguite dalle donne adulte di 35-49 anni (7,2 per 10.000). Un ulteriore dato riguarda l’accesso delle donne straniere al PS con indicazione di violenza, che sono più del doppio di quelli delle italiane: 11,8 per 10.000 residenti contro 4,7 nel periodo pre-pandemico 2017-2019; 10,0 contro 3,8 nel periodo pandemico 2020-2021.

Le donne accedono al PS principalmente con mezzo proprio: 61,3% per gli accessi con indicazione di violenza, 73,4% per tutti gli accessi nel 2021. Tuttavia dal 2017 si osserva un aumento del ricorso al PS tramite sistema 118 (da 21,8% a 31,4%). Inoltre la quota di accessi con indicazione di violenza con codice verde del triage diminuisce dal 76,2% nel 2017 al 60,3% nel 2021, mentre quella con codice giallo (urgenza e urgenza differibile) sale dal 12,8% al 27,7%.

 

Accessi al pronto soccorso e ricoveri in regime ordinario di donne con indicazione di violenza. Anni 2017-2021 (Fonte: Elaborazioni su dati Emergenza-urgenza (EMUR) e Scheda dimissione ospedaliera (SDO)
Accessi al pronto soccorso e ricoveri in regime ordinario di donne con indicazione di violenza. Anni 2017-2021 (Fonte: Elaborazioni su dati Emergenza-urgenza (EMUR) e Scheda dimissione ospedaliera (SDO))

 

I tassi di ricovero

Lo studio Istat-Ministero della Salute analizza anche i ricoveri. Nel 2021 sono state 1.083 le donne ricoverate in ospedale a causa della violenza, per un totale di 1.171 ricoveri nell’anno. Dopo una diminuzione di questi ricoveri nel 2020 (-29,9% rispetto al 2019) per le elevate difficoltà di accesso alle strutture ospedaliere durante l’emergenza sanitaria, nel 2021 il recupero è stato più consistente rispetto al totale dei ricoveri ordinari (+12,4% contro +5,6% rispetto al 2020). E si tratta soprattutto di minorenni.

L’informazione sull’esecutore della violenza è ancora poco presente nei dati raccolti (10,8% dei ricoveri femminili). Nel biennio 2020-2021, il padre o patrigno è l’esecutore indicato nel 2,8% dei casi (1,9% nel periodo pre-pandemico), il partner o consorte nel 2,2%. Considerando anche la tipologia “altri parenti”, l’ambito familiare sale al 5,2% dei casi (4,1% nel periodo pre-pandemico). Ciò anche a causa della particolarità del periodo – spiega l’Istat. – Infatti le misure restrittive hanno ridotto l’esposizione a rischio da parte di altri autori (le violenze “da altra persona esterna alla famiglia” sono passate da 2,7% a 2,3%).

Un altro aspetto particolarmente rilevante riguarda le dimissioni dall’ospedale. Infatti la dimissione volontaria caratterizza fortemente i ricoveri con indicazione di violenza (8,3% contro 1,9% nel complesso dei ricoveri ordinari) ed è più frequente tra le donne straniere (12,2% contro 6,8% nelle italiane).


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