Cure dentistiche, Altroconsumo: uno su cinque rinuncia per motivi economici
Nell’ultimo biennio un italiano su cinque ha cancellato o posticipato le cure dentistiche per ragioni economiche, 3 su 10 non fanno controlli regolari. Indagine Altroconsumo sulla rinuncia alle cure
Le cure dentistiche sono costose. E se i soldi mancano, o scarseggiano, gli italiani ci rinunciano. Da più parti arriva, ormai a cadenza regolare, l’amara constatazione che una fetta di popolazione è costretta a rinunciare alla sanità e alle cure. E una nuova conferma viene da Altroconsumo che ha svolto un’indagine, fra maggio e luglio, su un campione di oltre mille cittadini. Un numero crescente di italiani rinuncia alle cure dentistiche, o le rimanda, per ragioni economiche.
Negli ultimi due anni, spiega Altroconsumo, “1/5 degli intervistati ha cancellato o posticipato le visite odontoiatriche, e 3 su 10 non effettuano controlli regolari, nella maggior parte dei casi per motivi economici”.
«La nostra ultima inchiesta conferma quanto già evidenziato dal rapporto Gimbe: la sanità pubblica italiana è in difficoltà per carenza di personale e mancanza di investimenti – spiega Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo – In Italia, la spesa sanitaria pubblica è al 6,2% del PIL, sotto la media europea del 6,8%, e quella pro capite è di 3.574 dollari, ben al di sotto dei 4.470 dollari dei paesi OCSE. I fondi previsti coprono ormai solo costi insostenibili e finanziano assunzioni e aumenti per il personale sanitario, ma non bastano a dare ossigeno al sistema. Il risultato è che sempre più cittadini rinunciano alle cure: nel 2023, quattro milioni e mezzo, un trend confermato anche dalla nostra indagine sulle cure odontoiatriche. Servono investimenti aggiuntivi, più medici e infermieri: intervenire è ormai un’urgenza, lo dicono i numeri e lo testimoniano le persone».
Cure dentistiche, l’assicurazione non basta…
Le cure dentistiche, ricorda l’associazione, sono costose e completamente a carico dei cittadini visto che il Servizio sanitario nazionale non è in grado di coprirle e le sostiene solo in parte per le fasce più deboli della popolazione.
L’inchiesta evidenzia poi che chi ha un’assicurazione è spesso insoddisfatto. Anche quel 15% che ha un’assicurazione che copre le cure dentistiche, un fondo sanitario integrativo o una polizza privata, non si reca più spesso dal dentista.
“Forse perché la copertura è insoddisfacente – spiega Altroconsumo – visto che tre italiani su dieci non sono soddisfatti dei rimborsi che ricevono sia per l’importo sia per il tempo necessario a ottenerli, così come della gestione amministrativa e più in generale del contratto di assicurazione”.
L’assicurazione insomma copre poco in termini di prestazioni odontoiatriche e per entità dei rimborsi; inoltre impone spesso di andare da un dentista convenzionato mentre gli italiani preferiscono affidarsi a un professionista di fiducia, quindi restano scoperti oppure sono costretti a pagare una franchigia più alta. Il 46% degli intervistati sceglie il dentista con cui ha già avuto un’esperienza precedente e solo il 4% perché convenzionato con l’assicurazione.
… e c’è poca prevenzione
Dall’indagine emerge poi anche una bassa consapevolezza sull’importanza della prevenzione.
“Oltre alla difficoltà economica, una parte degli italiani (35%) non considera necessario sottoporsi a controlli dentali regolari”, evidenzia Altroconsumo.
Ma i piccoli problemi dentali, in mancanza di controllo, possono diventare interventi più complessi e costosi, come avvenuto per il 24% di chi ha rimandato o cancellato la visita dal dentista.
Altro risultato dell’indagine: Oltre la metà degli italiani non utilizza strumenti come filo interdentale o scovolino e il 20% non usa dentifricio al fluoro, un ingrediente essenziale per prevenire la carie.