
Gioco d'azzardo
Gioco d’azzardo, con la fine del lockdown aumenta il gioco online
Durante il lockdown il gioco d’azzardo nel complesso è diminuito, poi c’è stato un picco appena dopo l’allentamento delle restrizioni, soprattutto nel gioco online. Aumenta il tempo passato a giocare. La dipendenza si accentua in situazioni di disagio emotivo
Il gioco d’azzardo è diminuito durante il lockdown. Poi, con l’allentamento delle restrizioni, è risalito e ha subito un’impennata. È aumentato soprattutto il gioco online – del resto sale gioco e sale scommesse sono sospese. Ed è aumentato il tempo di gioco.
Soprattutto, emerge con preoccupazione il legame fra situazioni di disagio (ansia, depressione, bassa qualità della vita, consumo di alcolici) e lo sviluppo di una dipendenza quale può essere il gioco d’azzardo.

Il gioco d’azzardo durante e dopo il lockdown
Il legame fra gioco d’azzardo e pandemia è al centro di uno studio fatto dall’ISS (Istituto superiore di sanità) insieme all’Istituto Mario Negri, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO), l’Università degli studi di Pavia e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Lo studio ha esaminato le abitudini di gioco di un campione di popolazione adulta in un periodo di lockdown (27 aprile – 3 maggio 2020) confrontate con le abitudini precedenti la pandemia e con una successiva fase di restrizioni (27 novembre – 20 dicembre 2020).
Durante il lockdown il gioco d’azzardo nel complesso è diminuito, poi c’è stato un picco appena dopo l’allentamento delle restrizioni, soprattutto nel gioco online. Il tempo passato a giocare è aumentato di un’ora. C’è una piccola percentuale di giocatori (1,1%) che ha iniziato a giocare proprio nel periodo di lockdown.
«Con l’allentamento delle restrizioni – commenta Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e Doping – si è assistito ad un nuovo incremento della popolazione che pratica gioco d’azzardo, fino a superare, nel caso dei giocatori d’azzardo on line, la percentuale precedente la pandemia. La forte relazione trovata tra situazioni di disagio emotivo e comportamenti di dipendenza richiede politiche urgenti per impedire che le popolazioni vulnerabili aumentino e sviluppino una grave dipendenza dal gioco».
Gioco d’azzardo, sale soprattutto quello online
Scende poi torna a salire il gioco d’azzardo.
«La pratica del gioco d’azzardo dal 16,3% del periodo prepandemico è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7% per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali», evidenzia lo studio.
Il gioco d’azzardo fuori casa è passato dal 2,4% del periodo di lockdown all’8% di quello successivo, un po’ meno del periodo pre-pandemia.
C’è invece una netta crescita per il gioco online che passa dal 10% del periodo pre-pandemia all’8% del lockdown, poi sale al 13% nel periodo successivo.
urante il lockdown il tempo dedicato al gioco è aumentato di un’ora. E chi già giocava, ha giocato di più, con alcune caratteristiche personali che accentuano il ricorso al gioco e mettono in evidenza anche un legame con situazioni varie di disagio e difficoltà.
«Il 19,7% di coloro che già giocavano – evidenzia l’ISS – ha incrementato l’attività totale di gioco e questo è accaduto più frequentemente ai giovani, ai fumatori, ai consumatori di cannabis e a coloro che avevano un consumo rischioso di alcolici. Anche l’uso di psicofarmaci, la bassa qualità della vita, la scarsa quantità di sonno, la depressione e l’ansia risultano significativamente correlati ad un aumento dell’attività di gioco durante il lockdown».
I giochi più diffusi si confermano il gratta e vinci e, per quelli online, le scommesse sportive, ancora i gratta e vinci e le slot machine. Un terzo del campione ha giocato a giochi gratuiti nei quali si paga per avanzare (quali CandyCrush, Brawl Stars, Clash Royale, Fortnite) nelle ultime quattro settimane dalla rilevazione.

Scrive per noi

- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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