Giornata dei diritti del malato, un manifesto per i pazienti non-Covid
Un manifesto in dieci punti rivolto al Parlamento e alla Commissione europea sui pazienti non Covid e per un sistema sanitario resiliente: è l’iniziativa lanciata da Active Citizenship Network per la Giornata dei diritti del malato
Dieci raccomandazioni al Parlamento e alla Commissione europea in occasione della Giornata europea dei diritti del malato. La prima: monitorare l’impatto sui pazienti non-Covid della pandemia e delle scelte fatte. La seconda: garantire con urgenza le procedure di accesso, diagnosi, immunizzazione, screening e terapia che sono diritti di base. I pazienti devono avere accesso a diagnosi, cure e terapie senza paura, anche in pandemia.
Sono le prime due richieste di un manifesto in dieci punti firmato da Active Citizenship Network, la rete europea di Cittadinanzattiva, insieme a diverse associazioni della società civile, di realtà civiche e associazioni di pazienti. Il messaggio lanciato in occasione della Giornata europea dei diritti del malato è anche quello di «riconoscere il ruolo delle organizzazioni civiche e di tutela dei diritti per sistemi sanitari che sappiano rispondere efficacemente alle emergenze e alle mutate esigenze di salute».
La pandemia e l’impatto sui pazienti non-Covid
Quest’anno la Giornata ha avuto come filo conduttore gli effetti della pandemia sui sistemi sanitari nazionali e le azioni necessarie per avere sistemi sanitari più resilienti.
Al centro dell’attenzione la pandemia e l’impatto sul sistema sanitario e sui pazienti non Covid. La pandemia, riconosce il manifesto Addressing non-covid patients: COVID-19 lessons learned for more resilient Health Care Systems, ha minacciato i sistemi sanitari di tutto il mondo e la loro sostenibilità ma ha colpito in modo particolare anche i pazienti non-Covid, sfidando il loro diritto alla salute e alla continuità delle cure.
In tutto il mondo i pazienti oncologici o con malattie croniche sono stati lasciati indietro e questo avrà delle conseguenze sulla salute pubblica. Perché andranno conteggiate e valutate non solo le morti causate da Covid-19 ma anche il numero di persone morte prematuramente perché non hanno avuto accesso alle cure di cui avevano bisogno.
Altro tema ricordato dal documento è che, durante l’emergenza pandemica, i servizi sanitari si sono concentrati eroicamente nel fronteggiare e arginare l’epidemia ma questo sforzo ha rivelato anche i limiti del sistema sanitario preesistenti al Covid. I pazienti “ordinari”, non Covid, si sono scontrati con una mole di problemi pratici che vanno dal rinvio di esami e controlli a quello di screening e di trattamenti di emergenza.
Hanno avuto un freno anche i servizi di immunizzazione. Si stima ci sia stato un calo del 40% nelle diagnosi oncologiche. Solo in Italia si stima che nei primi cinque mesi del 2020 siano stati fatti 1,4 milioni di esami di screening in meno.
Active Citizenship Network «considera inaccettabile rispondere ai bisogni immediati dei cittadini che affrontano la pandemia di Covid-19 semplicemente chiudendo i servizi. Occorrono, quindi, soluzioni organizzative alternative per garantire continuità e qualità delle cure». Perché la salute «è qualcosa di più che essere Covid-free».
La salute al centro e le raccomandazioni all’Europa
Da questo contesto arriva dunque il manifesto con 10 raccomandazioni che 32 associazioni di 15 Paesi hanno firmato e indirizzato alle istituzioni, per ricordare le necessità non accolte dei pazienti non-Covid.
Fra le proposte, ci sono quella di monitorare l’impatto delle scelte fatte sui pazienti non Covid e quello di garantire con urgenza le procedure di accesso, diagnosi, immunizzazione, screening e terapia. Garantire sistemi di cura ben finanziati per il dopo-Covid, supportare la transizione al digitale, realizzare per l’intero percorso di vita un approccio di prevenzione per le patologie croniche.
Ancora rafforzare l’approccio “One Health” per prevenire future pandemie, sviluppare un manifesto per i diritti dei pazienti con comorbidità, incoraggiare iniziative perché in ogni paese siano coinvolti i cittadini nell’uso dei fondi del Recovery Plan al fine di migliorare il sistema sanitario.
La salute è del resto uno dei cardini dei vari Recovery Plan inviati dal paesi europei. Si guarda anche al vertice mondiale sulla salute, che si terrà a Roma il 21 maggio 2021.
Dice Mariano Votta, direttore di Active Citizenship Network: «Dall’importanza che verrà data alle tematiche legate alla salute in questo quadro politico Europeo comprenderemo se “la necessità di creare una forte sanità dell’Unione Europea” come sottolineato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, è solo uno slogan oppure l’attuale direzione presa dalle istituzioni europee, nonché il punto chiave per permetterci di valutarne il lavoro svolto».