Sanità, nuovi Lea prorogati al 2025. Cittadinanzattiva: “A pagare il conto saranno i cittadini” (Foto Pixabay)

Il decreto sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza slitta al 1° gennaio 2025. È stato infatti differito al 1° gennaio 2025 l’entrata in vigore dei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, dal previsto 1° aprile di quest’anno.

Nei giorni scorsi il Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze hanno firmato il decreto che provvede a differire dal 1 aprile 2024 al 1 gennaio 2025 l’entrata in vigore delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, definite dal Decreto del 23 giugno 2023. Cosa ne consegue? In sintesi: i cittadini dovranno ancora aspettare e non tutte le prestazioni introdotte nel 2017 potranno essere erogate a tutti, come pure alcuni nuovi ausili e protesi più innovative.

Nuovi LEA prorogati al 1° gennaio 2025

Con la nuova proroga all’applicazione del decreto tariffe dei LEA di fatto si limita l’accesso alle prestazioni, spiega Cittadinanzattiva, che si era mobilitata per evitare la proroga e aveva inviato una lettera aperta al Ministro della Salute insieme all’Osservatorio Malattie Rare, con oltre 90 federazioni e associazioni di pazienti cronici e rari.

Ha dichiarato nei giorni scorsi Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva: «La soluzione alternativa da noi richiesta sul tema, nell’ottica di colmare gli squilibri dal punto di vista delle tariffe rimborsate alle strutture sanitarie senza penalizzare il diritto alla salute dei cittadini, non è stata trovata. A pagare il conto saranno, quindi, ancora una volta, i cittadini che non potranno accedere alle prestazioni, anche innovative, previste dai Lea del 2017 o potranno farlo soltanto in alcune aree del Paese, laddove i conti delle regioni lo permettono. Come Cittadinanzattiva terremo alta l’attenzione ed avvieremo tutte le azioni necessarie per seguire e stimolare Regioni e Governo affinché diano la giusta priorità ai Lea e lavorino affinché i diritti siano garantiti nei termini stabiliti e sia presto ampliato l’accesso ad ulteriori prestazioni per tutti i cittadini».

Come spiega Cittadinanzattiva sul suo sito, le motivazioni del rinvio sono principalmente due.

Una riguarda la mancanza di risorse finanziarie: “Le Regioni hanno lamentato la mancanza di fondi sufficienti per attuare il nuovo decreto, che prevede l’ampliamento dei LEA e l’introduzione di nuove prestazioni”.

L’altra fa riferimento a difficoltà di applicazione del decreto evidenziate da alcune regioni, in particolare per quanto riguarda la definizione dei nuovi nomenclatori e la riorganizzazione dei sistemi informatici. Molte le criticche di associazioni di pazienti e cittadini che denunciano come il rinvio penalizzi chi ha bisogno di cure e prestazioni non ancora garantite.


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