
Caronte e il Frecciabianca bloccato, Consumatori chiedono risarcimento
Metti il caldo estivo, metti un treno che invece di correre si ferma per un paio d’ore in aperta campagna, e il risultato non potrà che essere passeggeri provati, alcuni colti da malore, con l’arrivo di ambulanze. E la richiesta dei Consumatori: non solo rimborso del biglietto ma equo risarcimento per le sofferenze subite, chiede oggi il Codacons, mentre Federconsumatori e Adusbef denunciano che i treni continuano a non funzionare, neve o caldo che sia, e propongono alle Ferrovie dello Stato di aprire subito un tavolo al fine di concordare i risarcimenti ai passeggeri.
Il guasto si è verificato ieri quando un treno Frecciabianca, partito dalla stazione di Roma Termini all’ora di pranzo e diretto a Genova, si è fermato per due ore vicino a Santa Marinella, a nord della Capitale, a causa di un guasto. I macchinisti sono riusciti a far retrocedere il treno fino alla stazione di Santa Severa dalla quale i circa 350 passeggeri sono ripartiti su un altro intercity per Genova.
Nel frattempo però si erano fatte le 16.30 del pomeriggio e l’afa di questi giorni, rubricata col nome di Caronte, non ha lasciato scampo. All’Ansa uno dei passeggeri ha raccontato ieri: “Stiamo fermi da un’ora in mezza in aperta campagna, ci sono persone che si sono sentite male, ora sono arrivate due ambulanze e i carabinieri”. E oggi il Codacons chiede un risarcimento per tutti i passeggeri.
“350 viaggiatori hanno subito una odissea, rimanendo imprigionati nel convoglio sotto al sole e senza aria condizionata – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – Tali passeggeri hanno diritto non solo al rimborso del biglietto pagato, ma anche ad un equo risarcimento per le sofferenze ingiustamente subite. Anche stavolta ci faremo portavoce degli interessi dei viaggiatori coinvolti nel grave disservizio, e chiederemo a Trenitalia di indennizzare adeguatamente i passeggeri del convoglio”, ha detto Rienzi.
“Da tempo denunciamo i gravi disagi che i passeggeri dei treni delle Ferrovie dello Stato sono costretti ad affrontare – denunciano Federconsumatori e Adusbef – La situazione purtroppo non accenna a migliorare, come dimostra l’incidente avvenuto il 1° luglio su un Freccia Bianca diretto da Roma Termini a Genova. Il convoglio è rimasto in panne pochi minuti dopo la partenza, a nord della Capitale, e non ha potuto riprendere la corsa, tanto da rendere necessario l’intervento di un mezzo che lo trainasse fino alla stazione di Santa Severa. Le testimonianze dei 350 passeggeri presenti a bordo, che sono stati costretti a prendere un altro treno e alla fine hanno impiegato più del doppio del tempo previsto per giungere a destinazione, descrivono un quadro disastroso: in una delle giornate più calde di queste ultime settimane, i viaggiatori sono rimasti chiusi per più di un’ora nelle carrozze senza possibilità di accendere l’aria condizionata e senza avere alcuna informazione in merito a ciò che stava accadendo. I vagoni si sono rapidamente surriscaldati e alcune persone si sono sentite male”.
Per Federconsumatori e Adusbef i tempi di risposta dell’azienda sono stati troppo lunghi e i passeggeri lasciati senza informazioni. Per questo le due associazioni propongono alle Ferrovie dello Stato “di aprire subito un tavolo al fine di concordare i risarcimenti e offrono la propria assistenza a tutti i passeggeri presenti sul treno”.
