
Cibo, Coldiretti: 6 italiani su 10 hanno ridotto gli sprechi alimentari
Sei italiani su dieci hanno tagliato gli sprechi alimentari. O almeno stanno cercando di porre un argine a questo problema. Come? Attraverso una serie di strategie che prevedono maggior attenzione alla data di scadenza e il riutilizzo in cucina degli avanzi. Così almeno afferma un’indagine Coldiretti/Ixe’ elaborata dopo l’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari. Secondo Coldiretti il ritorno in cucina degli avanzi, l’attenzione verso la data di scadenza, la richiesta della family bag al ristorante e la spesa a km zero con prodotti più freschi sono le strategie che gli italiani mettono in atto – il 58% dei connazionali – per tagliare gli sprechi alimentari.
Il tema è particolarmente rilevante, se si considera che diverse ricerche evidenziano come ogni anno un terzo del cibo prodotto nel mondo venga sprecato, una cifra quattro volte superiore a quella che sarebbe necessaria per sfamare 800 milioni di persone denutrite al mondo. Si tratta di cibo che viene sprecato senza neanche arrivare a tavola perché va a male in azienda, diventa immangiabile durante la distribuzione, si perde, viene gettato nei negozi, in ristoranti e in cucina. Secondo una recente ricerca della Fondazione Barilla, l’Italia, grazie alla legge del 2016 contro lo spreco alimentare, appare tra le realtà che sta facendo i passi avanti più importanti, con un 9° posto ottenuto in termini di “cibo perso e sprecato” (su un’analisi che ha riguardato 25 paesi). Deve però migliorare altri aspetti e soprattutto contrastare lo spreco domestico, quello del consumatore finale che arriva a buttar via una media di 110,5 Kg di cibo all’anno.
Anche Coldiretti sottolinea che il problema rimane comunque rilevante. Secondo Waste Watcher, ogni famiglia butta via ogni anno cibo per 145 kg. Agli sprechi domestici, che secondo la Coldiretti rappresentano in valore il 54% del totale, vanno poi aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno. “La nuova legge – conclude la Coldiretti – rafforza il lavoro di contrasto allo spreco facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplificando le donazioni per le aziende agricole, industriali e della distribuzione commerciale ma anche nella ristorazione e nelle mense”.

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