Farmaci ospedalieri rivenduti in farmacia, Nas Milano smantella organizzazione
Farmaci destinati agli ospedali, soprattutto antipiretici e antinfiammatori, “riciclati” invece nelle farmacie per essere distribuiti ai cittadini a prezzi maggiorati. Così gli organizzatori lucravano sulla differenza fra il prezzo del farmaco in confezione ospedaliera e quello destinato al pubblico, falsificando il bollino farmaceutico che accompagna i medicinali. Questa la pratica individuata dal Carabinieri del Nas di Milano, che hanno smantellato un’organizzazione criminale dedita al furto e alla ricettazione di farmaci.
Associazione per delinquere finalizzata al furto di farmaci, alla truffa ai danni di privati e Enti pubblici, ricettazione, falsificazione, riciclaggio di specialità medicinali e autoriciclaggio: questi i reati contestati a undici persone nell’ambito dell’operazione Partenope, fatta dal Nas di Milano nelle province di Milano, Brescia, Bologna, Napoli, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Firenze, Taranto e Novara.
Le indagini, avviate nell’autunno 2017, hanno consentito di effettuare già 10 sequestri di farmaci e dispositivi medici presso depositi all’ingrosso e farmacie nelle province di Milano, Genova, Padova, Matera, Napoli, ma soprattutto di individuare e neutralizzare due distinte organizzazioni criminali. La prima, che operava a Milano e nel suo hinterland e in Emilia Romagna, era dedita al furto di farmaci poi ricettati e riciclati nel circuito commerciale lecito.
La seconda era invece più strutturata e articolata in dieci province e, spiega il Nas in una nota stampa, “grazie alle complicità di alcune case farmaceutiche o distributori all’ingrosso di specialità medicinali (per lo più antinfiammatori, antipiretici) acquistavano grossi quantitativi di specialità medicinali destinate a strutture ospedaliere rivendendole invece, successivamente, al pubblico a prezzi maggiorati. L’organizzazione criminale, infatti, falsificava i relativi bollini farmaceutici, realizzati dall’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, al fine di dissimularne l’originaria destinazione esclusiva verso le strutture ospedaliere; così riciclandoli per la successiva vendita nelle farmacie del territorio, per la finale dispensazione ai cittadini”.
Questo permetteva all’organizzazione di intascare ingenti somme – un profitto valutato in circa 5 milioni l’anno – lucrando sulla differenza tra il prezzo di acquisto dei farmaci in confezione ospedaliera (ai quali vengono praticati sconti fino all’80% rispetto al prezzo al pubblico) e il prezzo di vendita effettuato dopo la contraffazione del bollino farmaceutico, come farmaco destinato al pubblico (ai quali si applica solo uno sconto di legge del 33% nel circuito dell’ingrosso).

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- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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