Influencer come fornitori di servizi media, Agcom avvia consultazione pubblicazione (Foto Ron Lach per Pexels)

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) avvia una consultazione pubblica sugli influencer. Il Consiglio dell’Autorità ha deciso all’unanimità, informa una nota, “di indire una consultazione pubblica sulle misure per garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi”.

Influencer, vlogger, creator: le regole per queste figure

Spiega l’Agcom: “La crescente rilevanza e diffusione dell’attività di soggetti denominati nel linguaggio corrente con il termine di “influencer”, ma anche “vlogger”, “streamer” o “creator” che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi – su cui esercitano la responsabilità editoriale – tramite piattaforme per la condivisione di video e, in generale, tramite social media, ha attirato l’interesse delle istituzioni pubbliche, in considerazione dell’impatto che essi hanno sugli utenti, sui consumatori e sulla società, conducendo all’avvio di iniziative regolamentari in numerosi Paesi europei”.

In questo contesto si inseriscono dunque le riflessioni dell’Agcom sulle disposizioni da applicare a queste figure, per una maggiore trasparenza e consapevolezza verso il pubblico.

Il presupposto da cui muove l’Autorità è che “gli influencer svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale e sono, dunque, chiamati al rispetto delle misure previste dal Testo unico, laddove ricorrano i requisiti evidenziati nel documento sottoposto a consultazione”.

La consultazione pubblica sugli influencer

L’Agcom ha dunque deciso di sottoporre a consultazione pubblica (che durerà 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito internet istituzionale) “un documento relativo alle misure volte a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico. L’Autorità ritiene che il contenuto del documento potrà, in esito alla consultazione pubblica, trovare un adeguato veicolo regolamentare nella forma delle Linee-guida, le quali, oltre a presentare il pregio di una maggiore flessibilità rispetto a un regolamento, meglio si attagliano alla concreta fattispecie degli influencer”.

Due profili per gli influencer

Già da adesso l’Agcom ha voluto distinguere fra due diversi profili di influencer.

Da una parte, i “soggetti che propongono contenuti audiovisivi in modo continuo, con una modalità di offerta e organizzazione degli stessi tale da renderli sovrapponibili a un catalogo di un servizio di media on-demand (ad esempio, i canali YouTube). Per questi soggetti si renderà dunque opportuna l’applicazione della totalità degli obblighi previsti dal Testo unico, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, l’iscrizione al ROC, la disciplina in materie di opere europee e indipendenti, la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività)”.

Dall’altro, i soggetti che “operano in maniera meno continuativa e strutturata, ai quali, di contro, non appare giustificata l’applicazione nella sua interezza del regime giuridico previsto per i servizi di media audiovisivi a richiesta”.

“Un’estensione del quadro giuridico e regolamentare – spiega ancora l’Autorità – risulta conciliabile con la natura degli influencer in ragione della natura dell’attività da questi prestata e della sovrapponibilità della stessa con la fornitura di un servizio di media audiovisivo. L’Autorità intende dunque, con l’avvio della citata consultazione pubblica, individuare un quadro chiaro e trasparente delle disposizioni applicabili anche agli influencer, assicurando, tuttavia, di non prevedere oneri burocratici non necessari”.


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